Estero

Tensione tra Israele e leader occidentali dopo l'omicidio di diplomatici a Washington

Netanyahu accusa Parigi, Londra e Ottawa di istigazione contro Israele, mentre Macron e altri leader rispondono duramente

22 maggio 2025
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"Morti annunciate": così i cittadini comuni, come i politici di alto rango, hanno definito l'omicidio a sangue freddo, con colpi da distanza ravvicinata, di due membri dello staff diplomatico dell'ambasciata di Israele a Washington. E il governo attacca duramente alcuni leader occidentali, definendoli "irresponsabili" e puntando il dito soprattutto contro Parigi, Londra ed Ottawa.

La rabbia e l'indignazione trabocca in Israele per l'attentato che ha spazzato via la vita di due giovani, colpevoli solo di essere ebrei. "L'attentato di Washington è frutto della selvaggia istigazione contro Israele", ha affermato Benyamin Netanyahu, dicendosi scioccato.

Ancor più diretto il ministro degli esteri Gideon Sa'ar: "è il risultato dell'incitamento tossico contro Israele e gli ebrei in tutto il mondo: istigazione praticata anche da leader di molti Paesi, soprattutto europei. Ecco cosa succede quando i leader del mondo si arrendono alla propaganda terroristica palestinese e la servono".

Ancora più esplicito il ministro della diaspora Amichai Chikli, che fa nomi e cognomi: "Emmanuel Macron, Keir Starmer, Mark Carney hanno tutti incoraggiato, in modi diversi, le forze del terrore senza tracciare linee rosse morali. Questo viene pagato dal sangue ebraico", ha scritto su X.

La replica di Parigi, dopo che Macron ha inviato le condoglianze al presidente Isaac Herzog, non si è fatta attendere, ed è altrettanto dura: quelle provenienti da Israele sono "dichiarazioni oltraggiose e ingiustificate", ha affermato il portavoce del ministero degli esteri Christophe Lemoine, ricordando che la Francia "condanna e continuerà a condannare sempre e senza ambiguità alcuna ogni atto antisemita".

Starmer non è invece voluto entrare in polemica con Israele e ha caricato sulle reti sociali un post che stigmatizza "fino in fondo" l'attentato di Washington: "l'antisemitismo è un male che dobbiamo estirpare ovunque appaia". È arrivato anche il messaggio sulle reti sociali di Mark Carney, che su X ha definito l'attentato dettato da "un odio intollerabile".

In serata la telefonata del presidente americano Donald Trump, che ha presentato il suo cordoglio al primo ministro israeliano. "I due leader hanno discusso della guerra a Gaza e Trump ha espresso il suo sostegno agli obiettivi di Netanyahu: la liberazione degli ostaggi, l'eliminazione di Hamas e l'avanzamento del Piano Trump", ha scritto in una nota l'ufficio del premier israeliano.

Confermando che l'amministrazione statunitense, pur volendo la fine della guerra a Gaza, appoggia "Bibi" nell'obiettivo di distruggere il gruppo terroristico e non ha per niente abbandonato l'idea che l'enclave sul Mar Mediterraneo "meriti un futuro di libertà".

Dopo il colloquio col presidente americano, Netanyahu si è rivolto nuovamente ai media, rilasciando una lunga dichiarazione in cui accusa Hamas di "non volere uno Stato palestinese, ma di voler solo distruggere Israele".

"Non sono mai riuscito a capire come questa verità sfugga ai leader di Francia, Gran Bretagna e Canada. Per 18 anni abbiamo avuto uno Stato palestinese de facto. Si chiama Gaza. E cosa abbiamo ottenuto? La pace? Abbiamo ottenuto il più selvaggio massacro di ebrei dai tempi dell'Olocausto".

E poi l'affondo, con la citazione di un comunicato di Hamas dei giorni scorsi in cui ringraziava Macron, Starmer e Carney: "siete dalla parte sbagliata dell'umanità e della Storia".