Il ministro degli Esteri della Bosnia-Erzegovina, Elmedin Konaković, ha inviato una nota di protesta al governo di Belgrado per il comportamento del ministro della Difesa serbo, Bratislav Gašić, che nel corso di una cerimonia ufficiale è rimasto seduto durante l'esecuzione dell'inno nazionale bosniaco.
Gašić, secondo il ministro Konakovic, ha mostrato mancanza di rispetto per lo Stato della Bosnia-Erzegovina durante una cerimonia militare tenutasi presso la caserma "Kozara" di Banja Luka in occasione della Giornata dell'Esercito della Republika Srpska e del Terzo Reggimento di Fanteria. Banja Luka è il capoluogo della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina.
"Durante l'inno della Bosnia-Erzegovina, mentre i partecipanti presenti si sono alzati in piedi in segno di rispetto, il ministro serbo Bratislav Gašić è rimasto seduto, il che rappresenta una grave mancanza di rispetto per i simboli dello Stato della Bosnia-Erzegovina ed è incompatibile con il comportamento che ci si aspetta da un alto funzionario statale di un Paese straniero, soprattutto nel contesto delle nostre relazioni bilaterali e interstatali e della stabilità regionale", si legge nella nota di protesta.
Il Ministero degli Esteri della Bosnia-Erzegovina ha sottolineato che tale comportamento non è in linea con i principi di buon vicinato, rispetto reciproco e prassi diplomatica internazionale e lo considera offensivo per le istituzioni e i cittadini. Per questo il ministro Konaković ha chiesto spiegazioni ufficiali al Ministero degli Esteri serbo in merito a questo incidente.
La cerimonia militare nella caserma 'Kozara' di Banja Luka è stata segnata al tempo stesso da una forte irritazione del ministro della difesa bosniaco Zukan Helez, contrariato per la presenza a tale evento dei tre massimi dirigenti della Republika Srpska - il presidente dell'entità Milorad Dodik, il capo del parlamento Nenad Stevandic e il premier Radovan Viskovic - tutti e tre oggetto di un mandato di arresto da parte del tribunale di Sarajevo per il loro rifiuto di rispondere alla convocazione della Procura che li accusa di attentato all'ordine costituzionale.
Il ministro Helez, che aveva imposto il divieto per i tre dirigenti di presenziare a eventi e strutture delle Forze armate, ha detto che saranno accertate le responsabilità al riguardo del capo di stato maggiore delle Forze armate della Bosnia-Erzegovina, generale Gojko Knezevic, e di uno dei comandanti militari serbo-bosniaci, generale Goran Maksimovic, presenti anch'essi alla cerimonia nella caserma 'Kozara', e che hanno violato l'ordinanza del ministro della difesa sul divieto per Dodik, Stevandic e Viskovic.
Lo stesso Dodik ha suscitato polemiche per essere rimasto seduto all'inno nazionale della Bosnia-Erzegovina, alzandosi invece in piedi al momento in cui è stato eseguito l'inno della Republika Srpska. Un atteggiamento ritenuto dai media a Sarajevo una provocazione e mancanza di rispetto per lo stato di Bosnia-Erzegovina.