Estero

Starmer sottolinea l'importanza del rapporto tra Regno Unito e USA nel discorso del VE Day

Annunciato un accordo sui dazi per evitare una guerra commerciale tra Londra e Washington

8 maggio 2025
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Il rapporto del Regno Unito con gli Usa resta "indispensabile" sul fronte della sicurezza nazionale come su quello dell'economia. Lo ha sottolineato oggi il premier Keir Starmer in un discorso tenuto in occasione del VE Day (Victory in Europe Day) che segna oggi - con due minuti di silenzio nazionale e la tradizionale liturgia solenne nell'Abbazia di Westminster - la conclusione dei 4 giorni di celebrazioni britanniche dell'80esimo anniversario della vittoria della Seconda guerra mondiale in Europa contro la Germania nazista e i suoi alleati.

Starmer - ricordando anche la memoria da reduce di suo nonno - ha sottolineato il dovere della gratitudine verso gli ultimi veterani superstiti e tutti coloro "senza il cui coraggio non avremmo mai potuto godere della libertà che abbiamo oggi". Ha quindi fatto riferimento alla necessità vitale della "relazione speciale" con il grande alleato americano, accennando en passant all'ufficializzazione attesa oggi "più tardi" - in contemporanea da Downing Street e dalla Casa Bianca - di un preannunciato accordo sui dazi. Accordo parziale sull'interscambio, ma di grande rilievo - nell'interpretazione dei media d'oltre Manica - che dovrebbe allontanare ogni spettro di guerra commerciale fra Londra e Washington: abbassando la tassazione reciproca (dal 10 al 2,5% in alcuni ambiti) su prodotti strategici e favorendo l'accesso al mercato britannico del business americano in settori come quelli tecnologico e farmaceutico in cambio di un taglio netto delle tariffe trumpiane su auto e acciaio britannici.

Un'intesa da verificare nei dettagli, ma già rivendicata come un successo dal governo laburista e accolta positivamente - come frutto "benefico della Brexit" - dall'opposizione conservatrice; e denunciata al contrario come un potenziale cedimento agli Usa dall'opposizione liberaldemocratica britannica (anti Trump), che già invoca un voto del Parlamento di Westminster al riguardo.