Estero

Tensioni politiche in Serbia dopo il rientro anticipato di Vucic dagli Stati Uniti

L'opposizione accusa il presidente di aver simulato un malore per evitare critiche, mentre il governo difende la sua integrità

3 maggio 2025
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A Belgrado è scontro politico dopo che alcuni esponenti dell'opposizione hanno messo in dubbio la motivazione dello stato di salute per la repentina interruzione della visita del presidente serbo Aleksandar Vucic negli Stati Uniti.

Come riferito dai media locali, per Zdravko Ponos, generale in pensione, politico ed ex diplomatico e attuale leader della formazione Srce, che è stato sconfitto da Vucic nelle presidenziali del 2022, la vera ragione del precipitoso ritorno in patria del presidente sarebbe stato il "fiasco" del suo viaggio negli Usa e il mancato incontro con Trump in Florida.

Un ritorno, a suo dire, che avrebbe mascherato con le cattive condizioni di salute. Affermazioni queste che hanno provocato l'ira e la reazione sdegnata di diversi ministri e esponenti politici vicini a Vucic. La presidente del parlamento Ana Brnabic ha parlato di evidenti "menzogne" da parte di "gentaglia frustrata", che odia Vucic per il fatto che da oltre un decennio, a differenza di quanto avveniva con gli attuali oppositori al governo, ha saputo trasformare la Serbia dandole crescita e sviluppo e migliorando di molto il livello di vita della popolazione e la sua immagine internazionale. Per Brnabic, anche i media americani avevano riferito di un programmato incontro fra Vucic e Trump a Mar-a-Lago.

A difesa di Vucic - che dopo il suo ritorno a Belgrado è stato ricoverato oggi nell'ospedale militare della capitale - sono intervenuti fra gli altri l'ex premier e leader del partito di maggioranza Sns Milos Vucevic, e i ministri dell'interno Ivica Dacic e dell'economia Adrijana Mesarovic. Per alcuni, come riferito dai media, Vucic avrebbe messo in scena il malore con l'improvviso rientro in patria nel tentativo di evitare il viaggio a Mosca e la sua presenza il 9 maggio a fianco di Vladimir Putin alle celebrazioni per l'80/mo della vittoria sul nazifascismo. Evitando in tal modo ulteriori critiche da parte della Ue, che è già intervenuta con pesanti messe in guardia nei confronti dei leader europei che si recheranno a Mosca.