Beatriz Corredor annuncia un'inchiesta tecnica per escludere attacchi informatici e difende la stabilità del sistema elettrico
"Non è corretto mettere in relazione l'incidente così grave di lunedì con una penetrazione delle rinnovabili" nel sistema elettrico spagnolo. È quanto ha affermato oggi Beatriz Corredor, la presidente di Red Eléctrica de España (REE, letteralmente Rete elettrica di Spagna, che è il responsabile del trasporto di elettricità ad alta tensione) ed ex ministra della casa nel governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero, in un'intervista alla radio privata spagnola Cadena SER, nella quale ha detto di aver ordinato un'inchiesta tecnica per escludere che ci sia stato un attacco informatico.
Corredor ha negato che il colossale blackout che "per la prima volta in 50 anni" ha colpito la penisola iberica sia stato provocato dal peso delle energie rinnovabili sul sistema. E ha spiegato che queste tecnologie energetiche funzionano "in maniera stabile" e "hanno sistemi che consentono loro di lavorare come sistemi di generazione convenzionale, senza alcun problema di sicurezza".
La presidente dell'operatore, quotato in borsa e partecipato al 20% dallo Stato, ha ripetuto che "il sistema elettrico spagnolo è il migliore d'Europa" e che si stanno analizzando milioni di dati per "sapere al millesimo di secondo" cosa sia accaduto e risalire alla causa del blackout.
Rispetto all'avviso, riportato nell'ultimo rapporto inviato a febbraio da REE al regolatore iberico, la Commissione nazionale del mercato valori, in cui si contemplavano rischi di blackout nazionale, Corredor ha segnalato che "una compagnia deve valutare tutti i rischi" e che "non esiste il rischio zero".
La presidente di REE ha assicurato che "oggi come oggi non potrebbe accadere di nuovo" un crollo della rete elettrica "poiché abbiamo imparato". E, in relazione al fatto che il premier Pedro Sanchez abbia puntato l'indice sulle "responsabilità degli operatori privati" del settore elettrico ha replicato: "Non esprimo un'opinione. È il sistema elettrico che ha fallito e facciamo tutti parte del sistema elettrico".
L'ex ministra socialista ha definito "ragionevole" l'inchiesta indipendente della commissione costituita dal governo sulle cause del blackout. Ed ha escluso di dimettersi per l'incidente che ha paralizzato il paese: "Se avessi la coscienza che qualcosa può essere stato fatto male, lo farei", ha dichiarato.
Corredor ha infine ribadito che, secondo "le relazioni preliminari" realizzate dall'operatore, si escludono indizi che l'incidente di lunedì sia stato provocato da un attacco informatico. Tuttavia ha informato di aver dato accesso all'Istituto nazionale di cybersicurezza (Incibe) e al Centro nazionale di protezione delle infrastrutture critiche (Cnpic) ai dati, per verificare "con un'inchiesta tecnica" se "un elemento esterno sia potuto entrare nel nostro sistema o nel sistema dei distributori all'estero".