Cruz, membro della Commissione per la Tutela dei minori, auspica continuità e inclusione nella Chiesa
"Mi aspetto che possa proseguire una linea simile a quella di papa Francesco, credo che tutti siamo d'accordo su ciò di cui ha bisogno il mondo: non di più restrizioni e sfarzo ma di più inclusione", ha dichiarato in un'intervista a Radio Cooperativa, riguardo all'elezione del futuro pontefice.
Il giornalista fa parte della Commissione dal 2021, dopo che lui e i suoi amici James Hamilton e José Andrés Murillo furono convocati da Bergoglio per un incontro che durò diversi giorni ed in cui il Papa chiese perdono a nome della Chiesa per gli abusi di Karadima.
In questi anni siamo diventati amici, confessa Cruz, che si sente enormemente privilegiato per la fiducia che Francesco riponeva in lui, raccontando un episodio in cui il Papa gli chiese di passargli un indumento dal suo armadio. Cruz si stupì vedendo un paio di pantaloni, una cintura e poco più al che il Papa, con una risata, gli rispose che indossava sempre gli stessi vestiti e che non ne aveva bisogno di altri.
Riguardo al lavoro della Commissione, Cruz ha detto che ci sono ancora vittime "in Cile e in tutto il mondo che continuano a mendicare giustizia e questo non può essere. Papa Francesco ha aperto una porta che speriamo non si chiuda" aggiungendo che "sfortunatamente non siamo così sani in tutte le diocesi del mondo. C'è molta disparità".
Secondo Cruz, Bergoglio "ha lasciato un cammino asfaltato, ma è un cammino che bisogna continuare ed aumentare", precisando che la Commissione "ha fatto molto e continua a farlo" in merito alla riparazione psicologica, spirituale e materiale che porta avanti.