Il governo di Keir Starmer ha formalizzato oggi la revoca dell'accredito nei confronti di un diplomatico russo a Londra come ritorsione contro il recente annuncio dell'espulsione di due diplomatici britannici da Mosca, accusati di attività di spionaggio: accusa di cui il Regno Unito contesta la fondatezza.
Lo riferisce il Foreign Office, a margine della convocazione nella sede del ministero degli esteri dell'ambasciatore russo, a cui era stata consegnata una nota di protesta, dopo il recente annuncio dell'espulsione di due diplomatici britannici da Mosca, accusati di attività di spionaggio
Il Foreign Office precisa che il Regno Unito considera il provvedimento "infondato" e parte di una campagna di "molestie" contro il proprio personale diplomatico. L'episodio è stato l'ultimo di una serie di espulsioni e rappresaglie fra i due Paesi, sullo sfondo dell'escalation delle tensioni alimentata dalla guerra in Ucraina.
La revoca dell'accredito riguarda anche la moglie del diplomatico in questione - in modo perfettamente simmetrico rispetto all'ultimo provvedimento di Mosca dei giorni scorsi - e impone alla coppia di lasciare il Regno Unito di qui a un paio di settimane.
La rappresaglia costituisce una risposta a quella che in una nota del Foreign Office viene definita "la campagna di molestie contro i diplomatici britannici" imputata a Mosca. "Convocando oggi l'ambasciatore russo - prosegue il comunicato del ministero guidato da David Lammy - abbiamo voluto rendere chiaro che il Regno Unito non intende accettare l'intimidazione del personale dell'ambasciata britannica e dei familiari. E conseguentemente ha adottato un'immediata azione reciproca revocando l'accredito a un diplomatico russo e alla sua sposa".
Il ministero degli Esteri di Londra alza poi ulteriormente il tono delle recriminazioni verso il Cremlino: "E' chiaro - afferma nel comunicato - che lo Stato russo sta cercando attivamente di spingere l'ambasciata britannica fino al punto di chiusura, senza considerare l'escalation pericolosa che ne deriverebbe".
Il riferimento è al numero ormai elevato di espulsioni contrapposte che l'innalzamento delle tensioni bilaterali fra i due Paesi - le cui relazioni sono precipitate ai livelli più bassi dalle fasi peggiori della guerra fredda sulla scia del conflitto in Ucraina - ha portato con sé negli ultimi anni: fra accuse e controaccuse di spionaggio, azioni ostili e ingerenze varie.