Regno Unito

La piccola Indi Gregory è morta

La bimba, affetta da una rara patologia mitocondriale, ha esalato l'ultimo respiro lunedì dopo una lunga battaglia legale per il suo diritto alla vita

In sintesi:
  • Il padre Dean Gregory: ‘Siamo arrabbiati e pieni di vergogna’
  • Alla bambina di otto mesi era stato negato il trasferimento in Italia
  • Il caso riaccende il dibattito sulle cure palliative e fine vita, nonché sul diritto di un Tribunale di decidere il destino di un minore
La piccola con i genitori
(X)
13 novembre 2023
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Nella notte fra domenica e lunedì è morta Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi affetta da una malattia definita incurabile dai medici che la assistevano dalla nascita. Nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori, venerdì le Corti del Regno Unito avevano disposto lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento della bambina in un hospice, dove è deceduta all'1.45 ora inglese.

A comunicarlo, tramite i propri legali e un messaggio diffuso sui social, il papà della bimba.

Il padre della piccola: ‘Siamo arrabbiati e pieni di vergogna’

«Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna», è stato il commento di Dean Gregory, il papà di Indi. «Ci vergogniamo di una ‘modernità’ che, per ‘pietà’, sopprime i deboli e indifesi. Perdonaci Indi. Anche nel tuo nome continueremo a batterci per contrastare questa folle deriva eutanasica. Aiutaci dal Cielo».

Dean Gregory ha poi voluto soffermarsi sugli ultimi istanti della figlia: «Claire l'ha tenuta con sé per i suoi ultimi respiri. Sono riusciti a prendersi il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendersi la sua anima. Hanno cercato di sbarazzarsi di Indi – ha aggiunto – senza che nessuno lo sapesse, ma noi ci siamo assicurati che fosse ricordata per sempre. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata».

La cittadinanza italiana

La vicenda di Indi aveva fatto molto scalpore nella vicina Penisola. Infatti il 6 novembre il governo Meloni aveva concesso la cittadinanza italiana alla piccola affetta da una rara e grave patologia mitocondriale per consentirle il trasferimento all'ospedale Bambin Gesù di Roma. Venerdì scorso, però, un tribunale inglese aveva deciso per la sospensione delle cure e sabato era stata trasferita – sotto scorta di polizia – dal Queen's Medical Centre di Nottingham, dove era ricoverata, a un vicino hospice.

Lì le è stata gradualmente interrotta la ventilazione assistita ed è stata agganciata a strumenti alternativi con la somministrazione di farmaci palliativi per alleviarne le sofferenze.

La malattia e la battaglia legale

Indi era affetta dalla ‘sindrome da deplezione del Dna mitocondriale’, una malattia genetica molto rara – di cui si conoscono solo 16 casi in tutto il mondo – e degenerativa, che colpisce i geni causando un progressivo deperimento muscolare. Senza una possibile cura e una concreta speranza di miglioramento, sia i medici che l'avevano in cura, sia i giudici britannici, avevano decretato che per la piccola non c'era più nulla da fare e perciò era stato disposto il distacco dai principali dispositivi vitali.

Questo aveva portato i genitori a condurre una lunga battaglia legale per cercare di prolungare le terapie destinate alla loro bambina. Ma in tutti i casi, i vari organi giudiziari (compresa la Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo) avevano rigettato le richieste dei coniugi, dando ragione alla diagnosi senza speranza dei dottori.

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