Le tensioni in Medio Oriente, secondo uno studioso in difesa e sicurezza nazionale, ‘stimolerebbero le attività di Hezbollah’
L'escalation del conflitto in Medio Oriente “potrebbe stimolare le attività di Hezbollah e di altri gruppi radicali” anche in America Latina: lo sostiene Evan Ellis, professore associato del William J. Perry Center for hemispheric defense studies, un'istituzione del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per gli studi sulla difesa e la sicurezza nell'emisfero occidentale.
L'America Latina e i Caraibi "devono stare attenti ai rischi di espansione delle attività di finanziamento del terrorismo e di attacchi contro obiettivi ebraici", ha scritto l'esperto sul sito Infobae, ricordando che nella regione questi gruppi radicali "storicamente hanno svolto alcune delle loro raccolte fondi e altre attività".
Il docente ha portato a titolo di esempio l'attacco del marzo 1992 contro l'ambasciata israeliana a Buenos Aires, in cui morirono 29 persone e oltre 200 furono ferite, o l'attacco del luglio 1994 al centro comunitario ebraico Amia, sempre nella capitale argentina, in cui furono uccise 85 persone e più di 300 ferite.
Secondo Ellis, dovrebbero destare particolare "preoccupazione" i prossimi mesi, quando "Israele cercherà di creare le condizioni per la sicurezza del suo popolo".