Dei 43 studenti scomparsi nel nulla a Iguala, nel settembre del 2014, ancora nessuna traccia. Ma il presidente promette di far luce sul tragico episodio
Il presidente del Messico, Andrés Manuel Lopez Obrador, ha assicurato oggi che prima della conclusione del suo mandato si saprà la verità sulla scomparsa dei 43 studenti della scuola Isidro Burgos di Ayotzinapa, avvenuta a Iguala il 26 settembre del 2014 in circostanze ancora non chiarite.
Obrador aveva assunto pubblicamente l'impegno a fare luce sul tragico episodio all'inizio della sua presidenza, a dicembre del 2018, e a poco più di un anno dalla conclusione del mandato ha ribadito che per il governo si tratta di "una priorità" e che "c'è ancora tempo".
"Non abbiamo smesso di cercare un solo giorno e l'inchiesta prosegue. Sono fiducioso che nel tempo che rimane sapremo quello che è successo e soprattutto dove sono i ragazzi", ha aggiunto il presidente nella sua consueta conferenza stampa mattutina.
Nel corso degli anni, le autorità hanno addotto diverse ragioni per spiegare l'episodio. L'attuale governo ha presentato ad agosto del 2022 un nuovo rapporto che demolisce la tesi sviluppata dalle indagini condotte sotto il mandato di Enrique Peña Nieto (2012-2018).
Le ultime ricostruzioni attribuiscono una responsabilità preponderante alle forze di Sicurezza (polizia e militari) che avrebbero operato in coordinamento con un gruppo criminale che operava nello stato di Guerrero.