Il presidente promette di farsi da parte qualora prevalesse il sì. E aggiunge: ‘Annullerò la mia scheda scrivendo Viva Zapata!’
Sono cominciate oggi alle 8 (le 15 in Svizzera) le operazioni di voto per il referendum revocatorio del mandato del presidente della Repubblica, organizzato in Messico dall’Istituto nazionale elettorale (Ine).
Sono quasi 93 milioni di aventi diritto che riceveranno in circa 57’000 seggi aperti in tutto il Paese una scheda su cui si potrà rispondere alla domanda: "Siete d’accordo sul fatto che Andrés Manuel López Obrador, presidente degli Stati Uniti del Messico, abbia il suo mandato revocato per perdita di fiducia, o continui a esercitare la presidenza della Repubblica fino alla scadenza del suo mandato?".
Affinché un eventuale sì per la revoca sia valido dovrà essere manifestato con la partecipazione al referendum di almeno il 40% degli aventi diritto, anche se López Obrador ha detto che qualunque sarà il tasso di partecipazione, se prevarrà il sì, si dimetterà.
Per quello che lo riguarda, il capo dello Stato ha anticipato che annullerà la scheda che gli sarà consegnata scrivendo ‘Viva Zapata!’, poiché il referendum coincide oggi con il 103esimo anniversario dell’assassinio del ‘Caudillo del Sur’ messicano.
Alla vigilia dell’appuntamento non sono mancate le polemiche politiche perché l’opposizione ha accusato Morena, il partito che sostiene il Governo, di aver raccolto lui le firme, per trasformare il referendum in una sorta di plebiscito a favore del capo dello Stato, che nei sondaggi gode della fiducia del 60% dei messicani.
L’Ine ha comunicato che non vi saranno exit poll, ma che tre-quattro ore dopo la chiusura dei seggi alle 18 (l’una in Svizzera) saranno disponibili proiezioni ufficiali attendibili.