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Tasse ai super-ricchi, la rivoluzione sociale di Lula

Balzelli ai conti e alle aziende nei paradisi fiscali. ‘Vogliamo un popolo di classe media’

Il presidente brasiliano Lula
(Keystone)
29 agosto 2023
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Le tasse sui conti offshore e sui profitti dei fondi dei super-ricchi e l'adeguamento del salario minimo. Sono i punti cardine della rivoluzione sociale varata dal presidente progressista Luiz Inacio Lula da Silva per "ricostruire il Brasile", nel tentativo di creare condizioni più eque, e spingere lo sviluppo della classe media. Il primo tassello - l'aggiustamento del salario minimo - è già un dato di fatto. Dopo il via libera del Senato all'iniziativa che nei mesi scorsi aveva portato a un aumento da 1'302 a 1'320 real (circa 250 euro), Lula ha licenziato il testo che definisce l'indice di aggiustamento sulla base di inflazione e variazione del Pil. La stima è di un rialzo nel 2024 a 1'421 real (circa 269 euro). E la stessa legge garantisce l'esenzione dall'imposta sul reddito a quanti guadagnano fino a due salari minimi (attualmente 2'640 real, circa 500 euro).

Mossa azzardata

Ma l'ex sindacalista si è spinto oltre ed ha firmato una misura provvisoria per tassare i profitti provenienti dai fondi esclusivi dei super-ricchi, investimenti che prevedono una soglia minima di ingresso da dieci milioni di real (circa 1,9 milioni di euro). Un'iniziativa che secondo le stime dovrebbe colpire 2'500 brasiliani, per un valore investito di 757 miliardi di real (oltre 143 miliardi di euro), il 12,3% del totale dei fondi investiti nel Paese.


Keystone
Un supporter di Lula

Secondo la norma - in vigore da subito, ma che dovrà essere approvata dal congresso entro 120 giorni - dal 2023 questa tipologia di fondi sarà gravata da un'imposta del 10%. In questo modo, il governo spera di raccogliere circa 24 miliardi di real (4,5 miliardi) entro il 2026, ultimo anno del mandato di Lula, e compensare parzialmente le esenzioni per quanti guadagnano l'equivalente di due salari minimi. Allo stesso tempo, il leader ha inviato al parlamento un progetto di legge (quindi non ancora in vigore) per balzelli sui conti e le aziende nei paradisi fiscali fino al 22,5% all'anno, con una raccolta di 20,93 miliardi di real (circa 3,7 miliardi di euro) tra il 2024 e il 2026.

“Qualcuno protesterà”

"Ci saranno questi o quelli che protesteranno ma è così che ricostruiremo il Brasile", ha promesso il capo dello Stato, aggiungendo che attualmente nelle imposte sul reddito "i poveri pagano proporzionalmente più di un proprietario di banca. Queste persone guadagnano un sacco di soldi e non pagano nulla. Lo stato sociale europeo - ha indicato portando un esempio - si basa su una contribuzione più equa". "Quanto abbiamo fatto è giusto e sensato, e spero che il congresso invece di proteggere i più ricchi salvaguardi i più poveri", ha insistito il presidente nella sua diretta settimanale sui social. "Vogliamo creare una società di classe media - ha sottolineato -. Chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno. Questo è il mondo che vogliamo per il Brasile, e questa è la mia ossessione".

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