dopo il vertice nato

Le bombe a grappolo americane sono arrivate in Ucraina

Il presidente Usa: “Prigozhin stia attento a ciò che mangia”. Zelensky: non scambieremo i nostri territori per l’entrata nella Nato. Altri 6 Paesi con noi

Joe Biden a Helsinki
(Keystone)
13 luglio 2023
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"Putin ha già perso la guerra in Ucraina" e le sue minacce di usare l'arma nucleare "non costituiscono una prospettiva reale": Joe Biden alza il tono della sfida con lo zar a Helsinki, dove suggella il suo viaggio di quattro giorni in Europa rendendo omaggio all'ultima new entry della Nato e incontrando i leader del Nord (Finlandia, Svezia, Danimarca e Islanda) dopo lo "storico" summit dell'Alleanza a Vilnius.

Un vertice dal quale esce vincitore per aver strappato il sì di Ankara all'adesione anche della Svezia e per aver mediato tra gli alleati garantendo ogni forma di assistenza a Kiev a lungo termine in attesa di un ingresso nell'Alleanza che, ha ribadito, è solo questione di tempo: "Il problema non è sapere se debba o meno entrare nella Nato ma quando potrà entrarvi, ed entrerà".

La risposta del Cremlino

Il presidente russo gli ha risposto a stretto giro di posta. "L'adesione dell'Ucraina alla Nato creerebbe una minaccia alla sicurezza della Russia" e "non aumenterà la sicurezza della stessa Ucraina, ma in generale renderà il mondo molto più vulnerabile e porterà a ulteriori tensioni nell'arena internazionale", ha messo in guardia. Nello stesso tempo Putin ha tenuto aperta la via del negoziato. "La Russia non è contraria a discutere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, ma a condizione che la sua stessa sicurezza sia assicurata", ha concesso, mantenendo nel frattempo l'incertezza sul rinnovo dell'accordo sul grano.


Keystone
Joe Biden a Helsinki

Poco prima il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, smentite come fake news le indiscrezioni dei media su possibili colloqui di pace in luglio, aveva ammonito che gli F-16 in Ucraina rappresenteranno una minaccia "nucleare" per Mosca, che ha già avvertito Stati Uniti, Regno Unito e Francia. "Li riceveremo nei tempi previsti, la Russia dovrà ingoiare il rospo, nonostante lo strepitio di Lavrov", lo ha provocato il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba, mentre i vertici militari di Kiev hanno confermato l'arrivo delle controverse bombe a grappolo Usa.

Neppure Biden si è fatto intimidire. Il commander in chief ha ostentato la forza e l'unità occidentale a Helsinki, la stessa città paradossalmente dove cinque anni fa Donald Trump sposò le smentite di Putin alle interferenze elettorali rinnegando le conclusioni dell'intelligence Usa e gettando nello sconcerto le cancellerie degli alleati atlantici. "Putin non ha alcuna possibilità di vincere la guerra in Ucraina, l'ha già persa", ha tuonato. Il presidente ha profetizzato che il conflitto non può durare anni, perché la Russia "non può mantenerlo per sempre... in termini di risorse e capacità", e che Putin prima o dopo deciderà che "non è nell'interesse del Paese" continuarlo. Biden spera che la controffensiva ucraina faccia progressi e che "spinga a un accordo negoziato".

Chiacchiere atomiche

Quanto alle minacce russe del ricorso all'arma nucleare, il leader Usa non le ritiene una "prospettiva reale": "Non solo l'Occidente, ma anche la Cina e il resto del mondo hanno detto ‘non andate su quel terreno’". Non è mancata una stilettata a Ievgheny Prigozhin, il capo dei mercenari Wagner: "Deve stare attento a ciò che mangia", ha ironizzato, alludendo al rischio che venga avvelenato dopo l'abortita rivolta che ha scatenato una purga negli alti ranghi militari russi.


Bombe russe sull’Ucraina

Biden ha comunque voluto far sapere che è deciso a fare "tutto il possibile" per la liberazione del reporter del Wsj Evan Gershkovich detenuto in Russia, compreso uno scambio di prigionieri. E ha respinto i timori di un disimpegno americano con la Nato sullo sfondo delle future elezioni Usa, assicurando che c'è uno "schiacciante sostegno del popolo americano e dei parlamentari dei due partiti, nonostante qualche elemento estremista di un solo partito" (quello repubblicano, ndr). Anche perché, ha sottolineato, "la pace e sicurezza in Europa sono indispensabili per la pace e la sicurezza" americana e nel mondo.

A Helsinki il capo della Casa Bianca ha infine celebrato l'ingresso della Finlandia come 31esimo membro dell'Alleanza ("con la ratifica più veloce della storia") e l'unità di intenti con tutti i quattro Paesi nordici. Anche sulla sicurezza dell'Artico, dove la Russia ma anche la Cina continuano a espandere la loro presenza.


L’interno di una bomba a grappolo

Kiev esulta

"A sole 24 ore dal vertice Nato di Vilnius, sei Paesi si sono unite alle sette più grandi democrazie del mondo con le quali ieri abbiamo concordato le garanzie di sicurezza: Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia. Grazie! Sono fiducioso che il numero di garanti aumenterà. L'Ucraina e gli Stati Uniti manterranno un elenco di Stati che aderiranno alla nostra dichiarazione congiunta con il G7 sulle garanzie di sicurezza nel percorso verso la Nato". Lo rende noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Zelensky ha anche escluso la possibilità di qualsiasi compromesso sulla futura adesione di Kiev alla Nato nell'ambito di possibili negoziati con la Russia sui territori. Lo riporta Ukrainska Pravda. "Non scambieremo mai alcuno status per nessuno dei nostri territori, anche se si tratta di un villaggio in cui vive un nonno - ha detto Zelensky ieri al termine del vertice della Nato di Vilnius -. Non rinunceremo ai nostri territori e non li scambieremo mai con un conflitto congelato. Questo non accadrà mai. La mia posizione è chiaramente nota ai nostri partner".


Keystone
Zelensky ha qualche motivo in più per sorridere

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