la guerra in ucraina

L’offensiva di Kiev: ‘Già liberati 100 km quadrati’

Mosca ostenta sicurezza nonostante l’avanzata: ‘Fra tre mesi le regioni annesse andranno al voto’

Un villaggio distrutto nel Donetsk
(Keystone)
15 giugno 2023
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Cento chilometri quadrati già strappati alle forze russe: sono questi, affermano i vertici militari di Kiev, i risultati ottenuti nei primi dieci giorni della controffensiva dalla quale, sottolinea il presidente Volodymyr Zelensky, dipendono le sorti della guerra. Se confermata, sarebbe per Mosca la più vasta perdita di territorio dall'autunno scorso. Ma i russi continuano a opporre una "dura resistenza" e la situazione rimane "molto difficile", ammette Zelensky e conferma il capo di Stato maggiore interforze americano, il generale Mark Milley. "È prematuro dire quanto durerà la controffensiva, ci sono diverse centinaia di migliaia di soldati russi trincerati lunga la linea del fronte", ha avvertito Milley, che è sempre stato una delle voci più prudenti in questo conflitto, arrivando in passato ad esprimere il dubbio che una delle due parti possa effettivamente vincerlo.

Il Cremlino fa muro

Da parte sua Mosca continua a dire che i tentativi di avanzata di Kiev vengono respinti con pesanti perdite e ostenta sicurezza annunciando che tra meno di tre mesi, il 10 settembre, anche nelle quattro regioni ucraine annesse - ma solo parzialmente controllate - si svolgeranno le elezioni per le assemblee legislative provinciali e i consigli municipali, come in molte altre regioni della Russia. Si tratta degli oblast di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.

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Da prendere con le molle intanto, salvo prove evidenti, è la notizia diffusa dall'agenzia russa Ria Novosti che, citando "una fonte dei servizi di sicurezza" di Mosca, ha detto che il noto capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirill Budanov, è stato gravemente ferito in un attacco missilistico russo il 29 maggio sul quartier generale dell'organizzazione a Kiev. Budanov, secondo la fonte, sarebbe stato evacuato in Germania attraverso la Polonia con un aereo americano proveniente dalla base di Ramstein e ora sarebbe ricoverato in un ospedale militare al numero 13 della Scharnhorststrasse.


Keystone
Bombe anche sulle chiese

Non è possibile verificare la fondatezza della notizia, ma già alla fine di maggio la stessa fonte aveva annunciato il grave ferimento, di cui poi non si è avuta conferma, del comandante in capo delle forze ucraine, Valeriy Zaluzhny. Qualcosa potrebbe muoversi nei prossimi giorni sul piano diplomatico, anche se Mosca è tornata ad accusare Kiev di rifiutare "qualsiasi opportunità di negoziati".

La diplomazia

Anche di Ucraina si dovrebbe infatti parlare durante una missione del segretario di Stato americano Antony Blinken che da domani al 21 giugno lo vedrà impegnato prima in Gran Bretagna e poi in Cina. Dal 18 al 23 giugno sarà invece in Europa il premier cinese Li Qiang, con tappe in Germania e Francia. Si sa che la Cina si è proposta come mediatrice nel conflitto, ma finora non si ha alcuna notizia di risultati concreti.

Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha ricevuto quello algerino Abdelmadjid Tebboune ribadendo "l'importanza strategica" delle relazioni bilaterali, attende sabato una delegazione di sette presidenti africani che dovrebbero sottoporgli anch'essi un piano di mediazione.

La battaglia sul campo

Tornando al terreno, in un briefing il vice capo di Stato maggiore ucraino, Oleksii Hromov, ha detto che nell'ultima settimana le truppe di Kiev sono avanzate fino a 3 chilometri nell'area dell'insediamento di Mala Tokmachka e fino a 7 chilometri a sud di Velika Novosilka, entrambe località nella provincia di Zaporizhzhia, e che in questo stesso oblast e in quello di Donetsk sono stati riconquistati sette insediamenti.

Nella regione di Kherson, in parte inondata a causa del parziale crollo della diga di Kakhova, ciascuna delle parti denuncia bombardamenti a colpi di mortaio dalla parte nemica: gli ucraini affermano che è stata uccisa una donna di 80 anni, i filorussi riferiscono che è morto un bambino di un anno e quattro mesi Alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dai russi, che si affaccia proprio sul bacino della diga di Kakhovka, è arrivato intanto il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi a capo di un gruppo di ispettori. La situazione è "seria", ha detto Grossi dopo la visita, aggiungendo tuttavia che misure sono state prese per stabilizzare la situazione e che al momento il livello dell'acqua nel bacino separato utilizzato dalla centrale per il raffreddamento dei reattori è sufficiente.

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