Estero

‘22 ore senza luce, salvi perché un parco ha contenuto l'acqua’

Le testimonianze dall'Emilia-Romagna inondata. ‘Serve una maggiore manutenzione dei torrenti, ma non sarebbe bastata data l'eccezionalità dell'evento’

18 maggio 2023
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«Siamo miracolati, il nostro quartiere si è salvato perché alle spalle c’è il parco cittadino che è sommerso e ha raccolto tutta l'acqua del fiume Montone evitando che arrivasse da noi, ma a un chilometro da casa mia c’è il disastro, una roba mai vista prima». A riferire a laRegione cosa sta accadendo nella Romagna flagellata dalle inondazioni è Mary, che vive a Forlì, una delle città più colpite dalla devastazione. «Siamo rimasti 22 ore senza luce e senza acqua. So di altre persone, a Faenza, che si sono rifugiate sul tetto: hanno fatto la prima chiamata di soccorso intorno alle 5 del pomeriggio e l'elicottero è arrivato alle 4 del mattino. C’è però da dire che in generale la macchina dei soccorsi per fortuna ha funzionato, sicuramente ci possono essere dei ritardi ma probabilmente perché si dà la priorità ai più deboli, agli anziani, ai bambini o ai disabili».

‘Evento eccezionale dovuto al cambiamento climatico, mai così tanta pioggia dal 1920’

Migliore, invece, la situazione nel capoluogo Bologna, anche se, come ci riferisce Detjon Begaj, capogruppo in Consiglio comunale di Coalizione Civica, rimangono criticità importanti nelle aree periferiche. «A Bologna città la situazione si è un po’ normalizzata. Le zone più critiche sono quelle collinari, dove diverse vie della città ancora hanno problematiche, non sono state tutte riaperte per via del fango. I torrenti sono tutti rientrati, anche se per i prossimi giorni comunque rimane l'allarme per via delle possibili frane che possono continuare a spingere l'acqua in essi. La situazione più critica è fuori dalla città, nei comuni limitrofi nella zona della pianura: lì ci sono ancora tanta acqua e tanto fango, la viabilità è compromessa con diversi ponti che hanno ceduto e strade che hanno subito uno smottamento».

Di fronte a tragedie simili, tuttavia, sorgono sempre, inesorabili, gli stessi interrogativi: si poteva prevedere? Era possibile fare qualcosa per evitare il disastro? «Dal punto di vista generale era prevedibile – prosegue Bogaj – è un evento meteorologico legato al cambiamento climatico, è risaputo che piogge molto forti dopo periodi di siccità possono produrre questo tipo di effetti, ed è quello che è successo poi in Emilia Romagna: a una lunga siccità è seguita questa pioggia che per quanto riguarda il territorio di Bologna è stata la più importante dal 1920. Quindi stiamo parlando veramente di un evento letteralmente epocale dal punto di vista scientifico e meteorologico».

‘La manutenzione dei torrenti avrebbe mitigato, ma l'evento è stato da record’

Ma c’è anche un fattore umano, di prevenzione. «È chiaro che dal punto di vista della prevenzione si potrebbe avere una maggiore manutenzione dei fiumi e torrenti. Il consumo di suolo sicuramente non aiuta, nel senso che il fiume scorre più velocemente e quindi rende più pericolosa la situazione. Per quanto riguarda i torrenti, in particolare, si doveva fare un lavoro di tombatura, cioè di incanalazione artificiale di questi torrenti: è stata fatta negli anni 60 e adesso sono troppo stretti e quindi con questi fenomeni meteorologici dovuti al cambiamento climatico non tengono l'acqua. Sono tutte cose che avrebbero un po’ migliorato la situazione. Sicuramente avrebbero aiutato la gestione, in particolare in città, però la quantità di pioggia caduta, che ha battuto ogni record storico, comunque ha reso l'evento di una portata incredibile e quindi anche questi accorgimenti non sarebbero bastati».

Oltre 4'200 volontari raccolti via social a Bologna

La macchina dei soccorsi si è comunque mossa in tempo, e non è mancata la risposta della popolazione. «Il Comune ha lanciato un appello sui social per reclutare volontari: in poche ore sono state raccolte oltre 4'200 persone disponibili ad aiutare nelle zone più coinvolte. Ci sono una cabina di regia comunale e una regionale che hanno funzionato: il monitoraggio dei torrenti ha permesso di evacuare le persone prima dell'esondazione in alcune zone, perlomeno in città. Molte cose verranno fatte nei prossimi giorni perché comunque l'allarme è ancora in corso: anche se non sta piovendo oggi, tornerà a piovere sabato e il rischio di frane e smottamenti è molto elevato, e quindi questo può produrre di nuovo la spinta verso i fiumi che possono poi produrre altri danni.»

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