Germania

In fiamme la casa del ‘cannibale di Rotenburg’

Nel 2001 il killer aveva ucciso e parzialmente divorato un uomo conosciuto in rete. Nel 2002 era stato arrestato

Non resta che cenere
(Keystone )
17 aprile 2023
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L'edificio da tempo si portava dietro una cupa quanto terrificante fama. Ora di quella casa a graticcio, quella che per lungo tempo era stata la dimora di Armin Meiwes, noto come il ‘cannibale di Rotenburg’, non resta altro che cenere e qualche pezzo di fondamenta. Il resto se l’è portato via l'incendio, scoppiato lunedì sera.

A renderlo noto la polizia tedesca, confermando che si trattava proprio dell'abitazione di Meiwes, senza però specificare se sia ancora ufficialmente di proprietà dell'uomo che, lo ricordiamo, si trova in carcere dal 2002. Ignote per il momento le cause del rogo.

Il sindaco: ‘Era ora’

La casa era disabitata da diverso tempo. Eppure, dopo il delitto, il triste luogo era divenuto zona di ‘pellegrinaggio’. Lo sa bene il sindaco della cittadina, Christian Grunwald che, ai microfoni delle radio e tv tedesche, non nasconde contentezza per la notizia: «Speriamo che ora finiscano le visite di quelli che volevano vedere la “casa degli orrori”. Le rovine verranno rimosse subito e interamente, il posto non deve diventare ancora luogo di “pellegrinaggi”. Rotenburg an der Fulda e i suoi cittadini vogliono voltare pagina».

Il delitto

Meiwes nel 2001 aveva creato un sito internet dove inseriva degli avvisi in cui affermava di essere alla ricerca di qualcuno disposto a farsi uccidere, macellare e poi mangiare. All'inserto aveva risposto Bernd Brandes, che accettò di recarsi a casa di Meiwes. Lì l'uomo si fece legare e parzialmente anestetizzare, chiese a Meiwes di tagliare una parte del suo corpo (i particolari li tralasciamo) che fu cucinata e poi consumata insieme. Il tutto venne ripreso con una telecamera. L'assassino uccise Brandes con un colpo alla gola e nei giorni successivi lo smembrò.

L’arresto e la condanna

Il killer venne arrestato nel dicembre 2002, dopo che aveva messo un nuovo annuncio per trovare un’altra vittima. Condannato in primo grado a soli 8 anni e mezzo, il caso sollevò indignazione in tutta la Germania. Nel processo di Appello gli venne dato l’ergastolo.

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