scozia

Arrestato il marito dell’ex leader indipendentista Sturgeon

L'ex prima ministra si era ritirata dalla politica poche settimane fa. L’uomo avrebbe sottratto circa 600’000 sterline ai fondi pro-secessione

Nicola Sturgeon e Peter Murrell (Keystone)

Spunta l'ombra di una Mani Pulite in salsa nordica dietro le dimissioni a sorpresa di metà febbraio di Nicola Sturgeon, per quasi un decennio leader indipendentista dello Scottish National Party (Snp) e first minister incontrastata del governo locale della Scozia: attribuite allora ufficialmente a stanchezza personale, frutto - si disse - degli effetti logoranti della "brutalità della politica".

Giustificazioni di comodo, a rileggerle oggi alla luce dei clamorosi sviluppi dell'indagine di polizia sulle presunte malversazioni che hanno portato all'arresto di Peter Murrell, 58 anni, consorte dell'ormai ex dama di ferro di Edimburgo e pilastro del sistema di potere scozzese da ben prima dell'ascesa di Nicola al vertice. Amministratore dell'Snp e deus ex machina della sua struttura organizzativa da poco meno di un quarto di secolo – arco di tempo coinciso con l'impennata delle fortune elettorali del partito – Murrell è finito in manette sullo sfondo di una giornata sinistra.

Soldi, soldi, soldi

Travolto dall'accusa d'aver distratto circa 600'000 sterline donate per finanziare le campagne pro-secessione dello Scottish National Party; nonché dal sospetto di averne intascato di persona almeno 100'000, sottratte alla tesoreria sotto il proprio controllo a mo‘ di "prestito" non dichiarato.

Sospetti che rischiano di far impallidire lo stesso Partygate o altri scandali nazionali britannici denunciati a più riprese negli ultimi tempi da Sturgeon, con toni da irreprensibile pasionaria nazional-progressista, come il frutto della "corruzione di Westminster". O dei "conflitti d'interesse Tory" rinfacciati a Boris Johnson & company, e che potrebbero offrire ora una chance unica di rivincita in Scozia anche ai laburisti, alle prossime elezioni generali previste salvo anticipi per fine 2024, dopo oltre un ventennio di umiliazioni continue subite nelle loro ex roccaforti settentrionali dell'isola ad opera degli indipendentisti.


La polizia davanti alla casa della coppia (Keystone)

Ad aggravare la situazione, le immagini imbarazzanti di un blitz che ha visto per l'intera giornata gli agenti della Police of Scotland presidiare in forze tanto l'abitazione di famiglia di Glasgow dei coniugi Sturgeon, già inseparabile coppia simbolo del potere locale, quanto il quartier generale edimburghese dell'Snp: nel cui cortile veniva intanto installata una tenda azzurra, come per i casi d'omicidio, sotto cui disporre scatoloni di documenti e computer sequestrati in ore e ore di perquisizioni.

Fine di un’era

Il quadro sembra del resto degno del tramonto di un'era, se non di una caduta degli dei: segnato non solo da una più chiara spiegazione dell'addio repentino di lady Nicola; ma pure di quello del passo indietro imposto alcune settimane più tardi al first husband, rassegnatosi obtorto collo a farsi da parte nel pieno della corsa per la successione alla moglie per aver cercato apparentemente di tenere nascosta persino ai tre candidati in lizza l'emorragia d'iscritti in seno al partito: passati da 104'000 a 72'000 nel giro di pochi mesi sullo sfondo delle prime polemiche sulla gestione interna, oltre che delle divisioni innescate da una controversa legge locale in materia di ’gender free' e soprattutto dallo stallo della battaglia secessionista legato al fallimento della strategia sturgeoniana di ricorrere alla Corte Suprema del Regno Unito per tentare di ottenere un referendum bis sul divorzio da Londra dopo quello perduto nel 2014 e dopo la Brexit.

Obiettivo cui peraltro gli ultimi sondaggi accreditano un consenso in calo fra gli scozzesi, fino al 39%, anche sotto la nuova leadership del 38enne Humza Yousaf, figlio d'immigrati pachistani eletto di misura (da una base spaccata quasi a metà) quale erede di Sturgeon gradito alla nomenklatura uscente. Un delfino costretto in queste ore a riconoscere - con un eufemismo - la giornata nera odierna come "un giorno difficile per l'Snp". E a provare infine ad accentuare le distanze dalla sua mentore: necessariamente, ma forse fuori tempo massimo.

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