Stati Uniti d'America

Bagni pubblici, nuovo nome: ‘Comfort station evoca i bordelli’

La città di New York mette al bando il termine per indicare le toilette comunali in quanto risalente alla Seconda guerra mondiale

Bathroom
(Keystone)
30 marzo 2023
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Evocano la schiavitù sessuale imposta dalle forze giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale: la città di New York mette così al bando il termine ‘comfort stations’ per indicare i bagni pubblici. Secondo quanto riferisce l'assessorato ai parchi, si useranno semplicemente i termini ‘public restroom’ oppure ‘public restroom building’.

L'espressione ‘comfort stations’ (stazioni di conforto) può avere una connotazione negativa nelle comunità asiatiche americane e delle isole del Pacifico perché veniva usato durante il secondo conflitto mondiale come luogo dove le donne (chiamate donne di conforto) venivano costrette a prestazioni sessuali dalle forze militari dell'impero giapponese. Si stima che dagli inizi degli anni 30 fino al termine della guerra, circa 200mila ‘donne di conforto’ furono costrette a prestazioni nei bordelli militari giapponesi, spesso noti appunto come ‘comfort stations’ (stazioni di conforto).

Il termine è entrato nel lessico della città di New York anni prima nel tentativo di migliorare le strutture pubbliche durante l'era progressista (1897-1920). A differenza di quelli che erano i bagni pubblici, le "comfort stations" erano più grandi e di solito nei sotterranei di spazi pubblici popolari. Uno di questi è la struttura in Beaux Arts a Bryant Park.