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Passa la legge salva-Netanyahu: “Voglio unire il Paese”

Ora non ha più la qualifica di “inadatto”. Le proteste proseguono, ma lui promette di mettere mano alla riforma giudiziaria contestata

Benjamin Netanyahu (Keystone)

Al termine di una giornata vorticosa caratterizzata da un voto molto significativo alla Knesset, da estese manifestazioni di protesta contro di lui in numerose città del paese e da un confronto dentro il Likud, il premier Benyamin Netanyahu ha detto alla Nazione di essere più determinato che mai a lavorare per l'unità di tutti gli israeliani.

"Da questa sera - ha affermato - prenderò in mano la questione della riforma giudiziaria per arrivare a un testo che corrisponda alle esigenze di entrambe le parti". A consentirgli maggiore libertà di manovra, ha spiegato, è stata la approvazione alla Knesset della legge che vieta alla Corte Suprema di dichiarare "inadatto" un primo ministro se non per motivi di salute o psichici.

Smorza i toni

Nel tentativo di calmare gli animi Netanyahu ha poi assicurato che il suo governo non ha intenzione di ‘’controllare‘’ la Corte Suprema, ma solo di renderla ‘’più equilibrata‘’. Ha poi assicurato che il governo ‘’non intende travolgere alcuno‘’ e che anzi farà leggi che garantiscano i diritti dei cittadini e delle minoranze.

In precedenza il ministro della difesa Yoav Gallant (Likud) aveva preannunciato un discorso alla nazione, alla luce dei gravi fermenti causati nell'esercito a causa della riforma giudiziaria. Sembrava intenzionato, secondo i media, a chiedere una sospensione della legislazione sulla riforma giudiziaria. Ma dopo un breve faccia a faccia con Netanyahu ha rinunciato a parlare. Proprio l'approvazione della legge sulla definizione di un premier ‘’inadatto‘ ha contribuito ad alimentare le proteste di quella che già era stata definita una giornata di paralisi contro la riforma giudiziaria.

Incidenti

Gli incidenti più gravi sono avvenuti a Haifa, dove migliaia di dimostranti si sono scontrati con la polizia e a Tel Aviv dove l'importante superstrada Ayalon è stata invasa da dimostranti, dispersi poi con cannoni ad acqua. In uno di questi incidenti il ministro dell'agricoltura Avi Dichter (Likud), ex capo dei servizi di sicurezza interna Shin Bet, è stato colpito alla testa dall'asta di una bandiera impugnata da una dimostrante.


La protesta a Tel Aviv (Keystone)

Netanyahu ha diffuso una aspra nota di condanna, mentre la moglie Sarah - pur denunciando le intemperanze di ’‘anarchici estremisti’' - ha lanciato un appello alla calma. In serata la polizia ha dovuto scortare migliaia di dimostranti laici direttisi verso il vicino agglomerato urbano ortodosso di Bnei Brak. I partiti ortodossi sono infatti in prima linea nella riforma giudiziaria, nel dichiarato intento di ridurre sensibilmente le prerogative della Corte Suprema. La marcia dei laici si è svolta quasi senza incidenti di rilievo, fatta eccezione per lanci di fuochi di artificio ad altezza d'uomo che non hanno comunque provocato feriti.

Tensione elevata anche a Gerusalemme dove - in contemporanea con una manifestazione di protesta vicino alla residenza di Netanyahu - la polizia è stata dispiegata in forze anche nella Città Vecchia per mantenere l'ordine fra i palestinesi nella prima serata del digiuno del Ramadan. Al termine della giornata turbinosa Netanyahu si è finalmente diretto verso l'aeroporto di Tel Aviv per decollare - con molte ore di ritardo - verso Londra dove domani è atteso dal premier Rishi Sunak.

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