Estero

In Cina via al Congresso del Popolo: esercito, Pil e Taiwan

Il premier Li Keqiang ha aperto la plenaria della più alta istituzione statale e unica Camera legislativa

(Keystone)
5 marzo 2023
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La Cina dovrebbe "attuare pienamente il pensiero di Xi Jinping (il presidente, ndr) sul rafforzamento dell’esercito e della strategia militare per la nuova era".

Il premier Li Keqiang, aprendo la plenaria del Congresso nazionale del popolo, la più alta istituzione statale e l’unica Camera legislativa della Repubblica popolare cinese, ha affermato che "le nostre forze armate, con particolare attenzione ai 38 obiettivi per il centenario dell’Esercito popolare di liberazione nel 2027, dovrebbero lavorare per svolgere operazioni militari, aumentare la preparazione al combattimento e migliorare le capacità militari in modo da svolgere i compiti loro affidati dal Pcc (il Partito comunista cinese) e dal popolo".

A tutti i livelli, ha affermato il premier, "dovrebbe maturare un forte sostegno allo sviluppo delle forze armate nazionali" e alle attività "per promuovere il sostegno reciproco tra i settori civili e militari. In tal modo, apriremo un nuovo capitolo di unità tra i militari e il governo e tra i militari e il popolo".

Budget militare in lievissima crescita

Il budget della spesa militare cinese per il 2023 è stimato in aumento di 0,1 punti percentuali, al 7,2% contro il 7,1% del 2022, per complessivi 1’560 miliardi di yuan (poco più di 211 miliardi di franchi al cambio attuale) contro 1’450 miliardi di yuan, in base ai dati del bilancio statale diffusi in occasione dell’apertura della plenaria del Congresso nazionale del popolo. Il dato del 2022 e del 2023 è sostanzialmente stabile se espresso in dollari, circa 230 miliardi, a causa dell’effetto cambio. Il trend di spese prosegue la sua crescita considerando che nel 2021 la spesa militare aveva segnato un +6,8%.

La crescita del 7,2% delle spese militari per il 2023, oltre a essere superiore alla stima del prodotto interno lordo (Pil, "intorno al 5%") per l’anno in corso, ha segnato anche l’ottavo anno consecutivo di aumenti che ha portato la Cina ad avere ormai stabilmente il secondo budget militare più ingente del mondo: i 1’560 miliardi di yuan indicati sono circa il doppio della cifra del 2013. La difesa degli Usa, invece, ha messo a punto un bilancio 2023 di 858 miliardi di dollari, in rialzo dell’8% sul 2022, che in termini pro capite si traduce in una spesa militare di Washington che è di oltre 16 volte maggiore rispetto a quella di Pechino.

Insieme al più grande esercito permanente del mondo, la Cina vanta la più grande marina del mondo in termini di unità navali e ha recentemente lanciato la sua terza portaerei. Secondo gli Stati Uniti, ha anche la più grande forza aerea nell’Indo-Pacifico, con più della metà dei suoi aerei da combattimento costituiti da modelli di quarta o quinta generazione. A completare il quadro della struttura militare, Pechino ha un’enorme scorta di missili, insieme a jet invisibili ai radar e a bombardieri capaci di utilizzare armi nucleari, navi di superficie avanzate e sottomarini a propulsione nucleare.

L’Esercito popolare di liberazione ha completato un processo di ristrutturazione che ha ridotto gli organici a 2 milioni di effettivi: è l’ala militare del Partito comunista, con il presidente Xi Jinping nei panni di comandante in capo.

Misure risolute contro indipendenza Taiwan

La Cina deve attuare la politica del Partito comunista "sulla risoluzione della questione di Taiwan, aderendo al principio della ‘Unica Cina’ e al Consenso del 1992". Il premier Li Keqiang ha affermato che il Paese "adotterà misure risolute per opporsi all’‘indipendenza di Taiwan’ e promuovere la riunificazione". A tal proposito, ha aggiunto, "dobbiamo promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni nello Stretto di Taiwan e lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le parti e far progredire le relazioni e il processo di riunificazione pacifica della Cina".

Li ha anche sollecitato il ritorno a maggiori e articolati legami. "Poiché siamo cinesi su entrambi i lati dello Stretto di Taiwan siamo una famiglia legata dal sangue: dovremmo promuovere gli scambi economici e culturali e la cooperazione attraverso lo Stretto di Taiwan e migliorare i sistemi e le politiche in modo che possano contribuire al benessere dei nostri compatrioti di Taiwan". A tale scopo, "dovremmo incoraggiare le persone su entrambe le sponde dello Stretto a promuovere congiuntamente la cultura cinese e promuovere il ringiovanimento della Cina", ha concluso il premier cinese nel suo ultimo discorso al Congresso nazionale del popolo a causa della della fine del suo mandato

Pil 2023 atteso ‘intorno al 5%’

La Cina stima per il 2023 un Pil "intorno al 5%", indica il Rapporto sul lavoro del governo consegnato alla seduta d’apertura del Congresso del popolo. Il dato è inferiore al target di "circa il 5,5%" indicato nella stessa occasione lo scorso anno, mentre la crescita reale a fine 2022 si è attestata al 3%, ai minimi degli ultimi 50 anni, scontando la politica draconiana della tolleranza zero al Covid-19.

Il target di crescita dell’economia cinese di "circa il 5%" per il 2023 è tra i più bassi degli ultimi decenni e si combina, secondo la relazione di Li, ad un momento in cui la seconda economia mondiale ha visto la ripresa a inizio anno delle attività manifatturiere e dei servizi dopo l’abbandono a dicembre di gran parte delle misure anti-Covid alla base del crollo di produzione e consumi.

L’obiettivo di inflazione è rimasto invariato a circa il 3%, quello del deficit è aumentato al 3% (dal 2,8% del 2022), mentre per la creazione di posti di lavoro urbani l’asticella è stata fissata a quota 12 milioni (era a 11 milioni lo scorso anno) su una disoccupazione al 5,5%. Di fronte al calo della crescita, Pechino prevede di sostenere "lo sviluppo dell’economia privata e delle imprese private con un’enfasi su Pmi (piccole e medie imprese), microimprese e imprenditori autonomi".

La Cina "dovrebbe dare la priorità alla ripresa e all’espansione dei consumi" e "alla promozione dell’occupazione dei giovani, in particolare dei laureati", ha aggiunto Li, osservando che "sotto la forte leadership del Comitato centrale del partito, abbiamo attuato la risposta al Covid-19 e perseguito lo sviluppo economico e sociale in modo efficace e ben coordinato". Di fronte ai timori sulla tenuta del potere d’acquisto, la sollecitazione è quella di "aumentare il reddito dei residenti allo stesso ritmo della crescita economica".

Li ha chiesto poi una "costante riduzione dei consumi energetici per unità di Pil" al fine di sfruttare al meglio le fonti energetiche. Nel 2022 "la densità media delle polveri sottili (Pm2,5) è diminuita del 27,5%" nell’aria delle città medie e grandi, mentre "il numero di giorni di grave inquinamento si è ridotto di oltre la metà".

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