la guerra in ucraina

Helsinki avvia la costruzione del muro con la Russia

Stoltenberg: ‘Nei rapporti con Mosca non si torna più indietro’

Sanna Marin (Keystone)
28 febbraio 2023
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La data del 24 febbraio 2022 è uno spartiacque da cui non si tornerà indietro facilmente. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ripete spesso i concetti ma al summit delle nazioni nordiche - organizzato quest’anno a Helsinki - ha voluto essere di una chiarezza cristallina: "Nemmeno la fine della guerra in Ucraina - ha avvertito - prevede un ritorno alla normalità nelle relazioni con la Russia". Perché lo scenario della sicurezza europea è "radicalmente mutato". La premier Sanna Marin, da padrone di casa, annuisce convinta. E non a caso la Finlandia ha appena dato il via ai lavori di costruzione del ‘muro’ lungo i confini con la Russia.

La frontiera russo-finlandese, infatti, si estende per 1’300 chilometri ed è destinata a diventare uno dei punti caldi della nuova guerra fredda ora che Helsinki ha deciso di entrare nella Nato. Certo, blindarla tutta è impossibile. Ma il governo a novembre aveva presentato un piano per mettere in sicurezza i confini con una recinzione di circa 200 chilometri. Adesso si parte, con la rimozione degli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra e un primo troncone di tre chilometri di recinto per testarne la resistenza alle gelate invernali (o un eventuale massiccio afflusso di persone da est).

Pronta a giugno la prima parte

Questa prima parte di muro di prova dovrebbe essere pronta a giugno. I cantieri poi continueranno e tra il 2023 e il 2025 saranno istallati ulteriori 70 chilometri di recinzione, principalmente nel sud-est del paese nordico - il progetto prevede reti di oltre tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti. "Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia era chiaro che lo status quo per Finlandia e Svezia non era più sostenibile", ha sottolineato Marin augurandosi che il processo di ratifica d’ingresso nella Nato del suo Paese da parte di Ungheria e Turchia si concluda "il prima possibile".


La Finlandia si è subito schierata con l’Ucraina (Keystone)

Stoltenberg, interpellato più volte dai giornalisti sul punto, ha detto che "sono stati fatti dei progressi" e che ora è arrivato il momento di chiudere la partita, dato che Finlandia e Svezia "hanno rispettato" le clausole del memorandum firmato con la Turchia. L’obiettivo è quello di concludere le procedure in tempo per il summit di Vilnius dei leader dell’Alleanza, in calendario a luglio. Così facendo, il quadrante nord sarà definitivamente in sicurezza. "La Nato è l’unico confine che la Russia non osa varcare", ha tagliato corto Marin.

Appello dei Paesi nordici per Kiev

Nel mentre, concordano i Paesi nordici, bisogna fare il possibile per aiutare Kiev a resistere all’assalto russo. "Quando la guerra finirà, dobbiamo essere sicuri che la storia non si ripeta e che Putin non possa invadere l’Ucraina un’altra volta", ha notato Stoltenberg parlando della necessità di rafforzare le capacità di autodifesa di Kiev. "Gli alleati - ha chiarito - hanno stabilito che il futuro dell’Ucraina è nella Nato ma si tratta di una prospettiva di lungo termine". Ecco perché, in generale, non si può tornare indietro e serve "spendere di più in difesa", anche a costo di altre voci importanti come "salute e istruzione". "Non c’è nulla di più cruciale della nostra sicurezza".

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