Il fenomeno interessa tutto il Paese, come rilevato dalla società di consulenza Henley & Partners: dal 2016, dodicimila milionari se ne sono andati
La Gran Bretagna con la sua capitale Londra sta rapidamente perdendo il suo appeal in grado di attrarre ricchi e uomini d’affari in arrivo da tutto il mondo per investire in società, immobili, e sfruttare i servizi bancari della City. Secondo i dati di Henley & Partners, società di consulenza sulla cittadinanza, nel 2022 circa 1’400 individui con un patrimonio netto superiore al milione di dollari hanno lasciato il Regno Unito.
Prosegue, in base alla ricerca, una tendenza iniziata poco dopo il voto nel referendum sulla Brexit nel 2016, che aveva sancito l’addio britannico all’Unione europea. Da allora si stima che circa dodicimila milionari siano partiti dal Regno per andare altrove. Fra loro ci sono molti banchieri di fatto costretti dai loro datori di lavoro a trasferirsi in un Paese europeo dopo lo spostamento della sede centrale della società da Londra in un altro hub finanziario ma in quel caso continentale.
Sicuramente oltre alla Brexit ha giocato un ruolo molto importante il clima politico internazionale, cambiato negli ultimi anni, che allontana gli uomini d’affari dei Paesi emergenti. Fra le ragioni c’è sia la stretta relativa ai regolamenti sulla provenienza dei capitali esteri sia le sanzioni britanniche nei confronti di Stati entrati in cattivi rapporti con l’Occidente. Cinesi e arabi hanno investito in passato ingenti capitali nel Regno. Mentre Londra è stata a lungo un polo di attrazione per gli oligarchi russi fino a quando i rapporti con Mosca non sono entrati in crisi, in particolare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e la raffica di sanzioni contro imprenditori di spicco.
Le presenze di milionari restano comunque ancora alte, se ne contano infatti ben 737mila nel Regno, ma emergono nuove destinazioni preferite da molti ricchi in Medio Oriente, a partire dagli Emirati Arabi Uniti e in Asia.