Estero

Le scuse del Belgio per la morte di Lumumba, 61 anni dopo

Il premier De Croo ha ammesso ‘una responsabilità morale’ del governo belga per la morte dell’ex premier del Congo, ucciso e sciolto nell’acido nel ’61

20 giugno 2022
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Il Belgio fa i conti con il suo passato coloniale e, dopo sessantuno anni, restituisce al Congo le spoglie – di fatto, solo un dente – dell’ex primo ministro congolese, Patrice Emery Lumumba, torturato e sciolto nell’acido nel 1961. La cerimonia di consegna si è tenuta questa mattina al Palazzo di Egmont a Bruxelles.

La famiglia dell’ex premier riporterà ora la reliquia in patria, che per il suo eroe nazionale dell’indipendenza ha preparato tre giorni di lutto nazionale dal 27 al 30 giugno. La bara sarà esposta al Palais du Peuple, sede del parlamento congolese e la cerimonia ufficiale di sepoltura avrà luogo il 30 giugno, data del 62esimo anniversario della Repubblica democratica del Congo, in un mausoleo costruito nella periferia orientale di Kinshasa.

‘Responsabilità morale del governo belga dell’epoca’

Il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, ha ammesso "una responsabilità morale" di diversi ministri del governo belga negli anni 60 per le circostanze che hanno portato all’uccisione di Lumumba.

De Croo, intervenendo questa mattina a Palazzo Egmont a Bruxelles nel corso della cerimonia di restituzione delle spoglie di Lumumba ha offerto le proprie "scuse".

"I ministri, i diplomatici, i funzionari o i militari belgi potrebbero non aver voluto far assassinare Patrice Lumumba", ha aggiunto, precisando che "non sono state trovate prove che lo dimostrino", ma "avrebbero dovuto percepire che il suo trasferimento nel Katanga avrebbe messo in pericolo la sua vita" e "hanno scelto di non vedere. Hanno scelto di non agire".

"Questa responsabilità morale del governo belga l’abbiamo riconosciuta e lo ripeto ancora una volta in questo giorno ufficiale di addio del Belgio a Patrice Emery Lumumba – ha sottolineato De Croo –. Vorrei cogliere questa occasione, alla presenza della sua famiglia, desidero scusarmi a mia volta per il governo belga per il modo in cui ha influenzato la decisione di porre fine alla vita del primo ministro dell’ex colonia belga".

Una pagina oscura

L’assassinio di Lumumba, seguito dall’eliminazione della salma, smembrata e disciolta nell’acido, rappresenta una delle pagine più oscure dei rapporti tra il Belgio e la sua ex colonia, divenuta indipendente il 30 giugno 1960.

Lumumba nel giugno del 1960 vinse le prime elezioni libere nella storia del paese e fu nominato primo ministro, prima di essere assassinato. Il dente venne prelevato dai pochi resti del cadavere dal poliziotto belga Gerard Soete, che anni dopo raccontò di avere agito su ordine del commissario Frans Verscheure. Soete riportò il resto con sé in Belgio, dove è stato conservato fino a oggi.

Nel 2011, François Lumumba, il primogenito del leader assassinato, ha puntato il dito contro una dozzina di funzionari e diplomatici belgi dando il via a un procedimento giudiziario ancora in corso a Bruxelles per "crimini di guerra".

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