La rabbia di Volodymyr Zelensky: ‘Che atrocità! Chiudete i cieli adesso fermate le uccisioni!’
Strage di donne e bambini all’ospedale pediatrico di Mariupol, nuovi bombardamenti su Kharkiv, un caccia Sukhoi Su-27 che si schianta su un palazzo di un quartiere residenziale di Kiev.
Sono le ultime immagini drammatiche dell’attacco della Russia all’Ucraina, mentre le speranze di una tregua tornano fragili e si concentrano sull’incontro di domani in Turchia tra i ministri degli Esteri Lavrov e Kuleba. Il primo tra esponenti di alto livello dei due fronti, il più vicino possibile a un faccia a faccia Putin-Zelensky.
A Mariupol l’attacco russo più sanguinoso della giornata. L’ospedale pediatrico, che ospita reparti maternità, è stato centrato da un raid, come si vede dalle immagini postate su Facebook dal capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk Pavlo Kyrylenko, citato da Ukrinform. La tragedia scatena l’ira del presidente Zelensky: «Un attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità. Persone e bambini sono sotto le macerie. Bambini sotto le macerie. Che atrocità! Per quanto ancora il mondo sarà complice ignorando il terrore? Chiudete i cieli adesso! Fermate le uccisioni! Avete il potere di farlo ma sembra che stiate perdendo l’umanità», scrive su Twitter, pubblicando il video della distruzione provocata dal raid russo.
L’ospedale «non esiste più», dice il vicecapo della polizia nazionale ucraina Vyacheslav Abroskin, citando testimoni oculari. «Molte donne sono rimaste ferite e uccise», ha aggiunto.
Nuovi bombardamenti russi sono in corso anche su Kharkiv, denuncia alla tv ucraina Igor Terekhov, sindaco della seconda città ucraina nell’est vicino al confine con la Russia, da giorni sotto assedio. Colpita anche Kiev. Un caccia intercettore russo Sukhoi Su-27 si è schiantato su un edificio residenziale nel quartiere di Osokorky, sulle rive del Dnipro, dopo essere stato colpito dalle forze ucraine. Il pilota è riuscito ad azionare il sedile di espulsione prima dello schianto, ma è comunque morto, secondo il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni, citato dalla Ukrainska pravda, che pubblicato anche una foto di presunti detriti. «Abbiamo risorse solo per una settimana», l’allarme del sindaco della città, l’ex pugile Vitalii Klitschko.
C’è apprensione, inoltre, intorno alla centrale nucleare di Chernobyl. L’interruzione di corrente «causerà a breve il blocco dei sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare, rendendo imminenti la fuoriuscita di radiazioni. Entro 48 ore potrebbero esserci perdite radioattive», prevede il ministro degli Esteri ucraino Kuleba.
In attesa del vertice Lavrov-Kuleba promosso dal presidente turco Erdogan ad Antalya, intanto, nuova telefonata tra Putin e il cancelliere tedesco Scholz, resa nota dal Cremlino, citato dalla Tass, secondo cui i due leader hanno discusso degli «sforzi politico-diplomatici» sulla crisi in Ucraina, «compresi i risultati del terzo round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina», e degli «aspetti umanitari», tra cui «le misure per aprire corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili».
Corridoi umanitari che continuano a non funzionare. Sono sei quelli aperti, ma a Mariupol continuano i bombardamenti e oltre 400mila persone sono in trappola. L’Unione europea, intanto, inasprisce le sanzioni e si prepara al vertice di domani e venerdì a Versailles, dove affronterà i dossier energia e flessibilità. «La risposta alle sanzioni colpirà aree sensibili», replica Mosca alla «guerra economica dichiarata da Washington».
Ucraina: sgombrata caserma di Bülach per arrivo profughi
La caserma di Bülach (ZH) è stata precauzionalmente sgomberata in seguito a una richiesta della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) perché l'esercito aiuti a far fronte a una possibile ondata di rifugiati ucraini. La scuola recluta e la scuola ufficiali sono state distribuite su altri siti. La caserma conta circa 650 letti sulla piazza d'armi e attualmente è adeguata per ospitare temporaneamente dei profughi, indica il Dipartimento della difesa (DDPS) in una nota diffusa stasera. Essa è riservata almeno fino al 22 marzo per i rifugiati in arrivo. L'esercito sta esaminando possibili altre prestazioni nel campo del trasporto e dell'alloggio.
Ucraina: Zelensky, pronto a compromessi, ma senza tradire il paese
"In ogni trattativa il mio obiettivo è porre fine alla guerra con la Russia. E sono anche pronto a determinati passi. Si può arrivare a dei compromessi ma questi non devono rappresentare un tradimento del mio paese". Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista alla "Bild" online.
"Anche la controparte deve essere pronta a muoversi, perciò si chiamano compromessi. E solo così possiamo uscire da questa situazione. Dei dettagli non posso ancora parlare". "Non abbiamo ancora avuto un contatto diretto fra presidenti. Solo dopo colloqui diretti fra i due presidenti possiamo chiudere questa guerra", ha affermato.
Ucraina, secondo Londra Mosca ha ammesso l'uso armi termobariche
"Il ministero della difesa russo ha confermato l'uso del sistema d'arma TOS-1A in Ucraina. Il TOS-1A utilizza razzi termobarici". Lo si legge su un post del ministero della difesa britannico, che aggiunge: "guarda il video qui sotto per ulteriori informazioni su quest'arma e il suo impatto devastante".
Il post mostra infatti un video che spiega il funzionamento dei missili, "già utilizzati dai russi in Afghanistan e in Cecenia", e ne descrive "l'impatto devastante".
Ucraina: Mosca ammette impiego soldati di leva
La Russia ha ammesso oggi per la prima volta la presenza di militari di leva tra i suoi combattenti impegnati nell'offensiva in Ucraina, dopo che il presidente Vladimir Putin aveva assicurato che sarebbero stati impiegati solo "professionisti". Lo ha confermato il portavoce del ministero della difesa di Mosca, Igor Konashenkov, rendendo nota la cattura di alcuni di loro da parte delle forze di Kiev (Ats).
Onu: ‘Sono almeno 516 i civili uccisi dall'inizio della guerra’
Dall'inizio del conflitto in Ucraina almeno 516 civili sono rimasti uccisi e altri 908 feriti. Lo afferma l'ufficio dell'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani, che nel precedente bilancio (ieri) parlava di 474 vittime e 861 feriti.
Il consigliere del sindaco di Odessa ‘Qui attacchi ogni notte’
«La situazione a Odessa è delicata: ogni notte la città viene attaccata dal mare e dalla terra ma le forze ucraine resistono. Per ora la situazione è sotto controllo. Fino a qualche giorno fa c'erano 14 navi intorno ad Odessa ma la città non è ancora accerchiata, e dirlo non è informazione corretta, non è giornalismo. Certo il progetto di attacco plausibilmente esiste e c'è». Così a Rai Radio1, ospite di 'Un Giorno da Pecora', Attilio Malliani, consulente diplomatico del sindaco di Odessa.
«In questo momento sono stati bombardati solo obiettivi militari fuori città, in città per ora non abbiamo motivi di preoccupazione. Stanotte abbiamo avuto degli attacchi paramilitari, che qui definiscono sabotatori, sono avvenuti nel centro città. Non hanno divise militari - ha spiegato Malliani -, hanno rubato le divise della polizia cittadina ma non hanno i segni di riconoscimento previsti. Tutto è avvenuto alle 5.05 di mattina, ci sono stati scontri a fuoco nel centro città tra loro e polizia ucraina, ci sono stati molti arresti».
Nuovi raid russi su Kharkiv
Nuovi bombardamenti russi sono in corso su Kharkiv, la seconda città ucraina nell'est vicino al confine con la Russia, da giorni sotto assedio. Lo ha riferito il sindaco Igor Terekhov, parlando alla tv ucraina.
In piazza Maidan un'orchestra suona l'inno ucraino
Mentre le forze russe stringono l'assedio sulla capitale da diverse direzioni, un'orchestra di Kiev ha eseguito l'inno nazionale. Il video, diventato virale, mostra l'orchestra suonare davanti a una piccola folla sulla Piazza Maidan tra gli applausi mentre una donna in lacrime ha gridato: «All'Ucraina!».
L'orchestra ha suonato anche un estratto dell'Ode alla gioia di Beethoven su cui si basa l'inno dell'Unione europea.
Anche il Forum economico di Davos ‘congela’ la Russia
Il Wef si allinea alle sanzioni internazionali: ‘Nessuna relazione con persone o istituzioni toccate dai provvedimenti’
Mariupol, bombardamenti continui: 1'170 morti
Mariupol è «sotto il continuo attacco dei bombardamenti russi». È l'allarme lanciato dal vicesindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, secondo quanto riporta il Guardian. Orlov ha parlato di 1'170 persone uccise, 47 sepolte oggi in una fossa comune. E una città dove non c'è più acqua, riscaldamento, elettricità, gas, con i residenti che bevono neve e bruciano legna: tutto ciò «è medievale», ha detto.
Sempre a Mariupol, un raid aereo russo ha distrutto un ospedale con reparti maternità e pediatrici. Lo ha riferito su Facebook il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, citato da Ukrinform, mostrando in un video le immagini dei detriti.
L'ospedale pediatrico di Mariupol colpito dal raid russo «non esiste più». Lo ha detto il vice capo della polizia nazionale ucraina Vyacheslav Abroskin, citando «testimoni oculari». «Molte donne sono rimaste ferite e uccise», ha aggiunto sulla sua pagina Facebook.
Aiea, nessun rischio sulla sicurezza a Chernobyl
"Nessun impatto critico sulla sicurezza" dall'interruzione di corrente a Chernobyl. Lo assicura l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), dopo l'allarme lanciato da Kiev sul fatto che la centrale è completamente ferma a causa dell'offensiva russa.
Secondo l'Aiea, considerando il tempo trascorso dall'incidente di Chernobyl del 1986, "il carico termico della vasca di stoccaggio del combustibile esaurito e il volume dell'acqua di raffreddamento sono sufficienti per garantire un'efficiente evacuazione del calore senza elettricità", spiega l'Aiea su Twitter.
Zelensky, evacuate 18mila persone dalla regione di Kiev
"Continuano le evacuazioni dalla regione di Kiev. Più di 18mila persone sono già state salvate da Dymer, Vorzel e Irpin. Anche oggi faremo di tutto per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari". Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky nell'ultimo video diffuso su Telegram.
Mosca insiste: si ai colloqui con Kiev, ma il Donbass sia sovrano
La Russia vuole tenere colloqui con l'Ucraina "il prima possibile, dipende dalla volontà di Kiev". Lo afferma il portavoce del Cremlino Peskov citato dalla Tass aggiungendo però che le Repubbliche di Donetsk e Lugansk sono "Stati sovrani e indipendenti" e che Kiev dovrebbe riconoscerli come tali.
Mosca, fatti 'alcuni progressi' nei negoziati
"Ci sono stati alcuni progressi" nelle negoziazioni destinati a "mettere fine il prima possibile allo spargimento di sangue insensato e alla resistenza delle forze armate ucraine", ha detto la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova durante una conferenza stampa.
Kiev, salgono a 3 bimbi morti in attacco Sumy ieri
Sale a tre il numero dei bambini rimasti uccisi nell'attacco avvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Sumy, nel nord est dell'Ucraina: il bilancio complessivo delle vittime sale così a 22. Lo rende noto il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, su Telegram.
"Questa storia può essere giustamente definita un massacro, perché una bomba ha ucciso 22 persone", scrive Zhyvytskyy, precisando che "tra le 22 persone uccise c'erano 3 bambini. Inizialmente ne sono stati denunciati due, ma oggi i soccorritori hanno estratto dalle macerie il corpo di un bambino. Sono tutti della stessa famiglia". Zhyvytskyy spiega che tra le vittime nove persone erano nella stessa abitazione e che "sei case sono state distrutte completamente", mentre altre due dozzine parzialmente. Ci sono anche "otto persone ferite, tra cui una bambina di cinque anni", aggiunge.
Kiev, ieri evacuati 5.000 civili da Sumy
Circa 5.000 civili sono stati evacuati ieri grazie al corridoio umanitario aperto dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, alla città di Poltava (a circa 175 km a sud di Sumy): lo ha reso noto oggi il vice direttore dell'ufficio della presidenza ucraina, Kirill Timoshenko. Lo riporta la Cnn.
Mosca conferma incontro Lavrov-Kuleba
Dopo le tensioni di ieri, uno spiraglio sul fronte dei negoziati: i ministri degli Estri russo e Ucraino si "incontreranno davvero" ad Antalya, in Turchia.
"Noi pensiamo che dal momento che l'Ucraina l'ha confermato, l'incontro si terrà davvero, in particolare perché è stato organizzato dalla Turchia che ospita l'evento (il Forum diplomatico di Antalya, ndr)", dichiara la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Tass, alla vigilia del previsto incontro ad Antalya tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e l'omologo ucraino Dmitry Kuleba.
Zakharova spiega quindi che la Russia si sta preparando per i colloqui, ma senza necessità di affrettare le cose e precisa che il volo di Lavrov per Antalya è programmato per oggi.
Intanto, il corridoio per consentire l'evacuazione dei civili dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, rimarrà aperto anche oggi, come assicura il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, con un messaggio sui social. "Amici! Il team negoziale ha lavorato tutta la notte e oggi ha esteso l'operazione nel corridoio umanitario da Sumy a Poltava", scrive Zhyvytskyy, aggiungendo che il corridoio sarà aperto dalle 9 alle 21 (ora locale dalle 8 alle 20 in Italia). I cittadini, spiega il governatore, potranno usare i loro mezzi per raggiungere Poltava (cittadina a 175 km a sud di Sumy). Ma nel primo pomeriggio si potrà contare su 22 autobus che sono stati utilizzati anche ieri per le evacuazioni.
Sul fronte economico, le sanzioni imposte alla Russia e criticate ieri dalla Cina ("Sono dannose per tutti"), cominciano ad avere effetti negativi anche su altre economie. A lanciare l'allarme è il vicepresidente della Banca mondiale (Bm) per il Medio Oriente e Regione del Nord Africa, Férid Belhaj, secondo il quale diverse economie della regione Mena, tra cui la Tunisia, saranno "materialmente colpite" dalla guerra in Ucraina, poiché continuano a dipendere dalle importazioni di generi alimentari, in particolare grano e mais.
La crisi in corso, spiega, è "destinata ad interrompere le catene di approvvigionamento di grano e prodotti semi oleosi, aumentare i prezzi dei generi alimentari e dei costi di produzione interna in agricoltura" con grave danno per "i più poveri e vulnerabili, che dipendono dall'agricoltura per il loro reddito".
E sui mercati internazionali la situazione non va meglio. La Borsa di Tokyo perde slancio sul finale di seduta e fallisce il tentativo di recupero dai minimi in 16 mesi, con gli investitori che guardano alle ripercussioni del conflitto in Ucraina sulla crescita globale e le aspettative di un progressivo rialzo dei costi per l'approvvigionamento delle risorse energetiche. L'indice di riferimento Nikkei mette a segno un calo dello 0,30%, a quota 24.717,53 e una perdita di 73 punti. Sul mercato valutario lo yen si indebolisce a 116,70 sul dollaro e a 126,40 sull'euro.
Donetsk denuncia 30 attacchi nelle ultime 24 ore
L'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR) ha subito quasi 30 attacchi nelle ultime 24 ore, con un bilancio di sette feriti: lo ha reso noto oggi la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC).
Il corridoio umanitario a Sumy sarà attivo anche oggi
Il corridoio di evacuazione dei civili dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, rimarrà aperto anche oggi: lo ha reso noto con un messaggio sui social il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, secondo quanto riporta la Cnn.
"Amici! Il team negoziale ha lavorato tutta la notte e oggi ha esteso l'operazione nel corridoio umanitario da Sumy a Poltava", ha scritto oggi Zhyvytskyy nel post, aggiungendo che il corridoio sarà aperto dalle 9:00 alle 21:00 ora locale (dalle 8:00 alle 20:00 in Svizzera).
Zhyvytskyy ha spiegato che i cittadini potranno usare i loro mezzi per raggiungere Poltava (una cittadina a circa 175 km a sud di Sumy) e nel primo pomeriggio saranno disponibili anche i 22 autobus che sono già stati utilizzati ieri per le evacuazioni.
Stanotte le sirene antiaereo hanno gettato di nuovo nel panico i residenti di Kiev. La tensione resta altissima in Ucraina, con il presidente Volodymyr Zelensky che ieri ha anche annunciato di essere disponibile a trattare sui territori contesi, ma non alla resa.
Nuovi corridoi umanitari saranno aperti oggi in Ucraina, ha annunciato ieri sera la Russia. Sono già più di 2 milioni le persone fuggite dalla guerra, secondo l’Onu. Procede, intanto, l’avanzata dell’esercito russo. La Guardia nazionale ha annunciato di aver preso il totale controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, già conquistata alcuni giorni fa. Secondo quanto riferito da fonti russe, le 240 persone responsabili della sicurezza dell’impianto avrebbero deposto le armi.
Notizie che troverebbero conferma anche nelle parole del ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, che ha denunciato episodi di tortura nei confronti del personale da parte delle forze armate russe. “Secondo le informazioni in nostro possesso - ha scritto su Facebook -, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto”.
A tenere banco è anche il caso dei Mig-29 che la Polonia vorrebbe offrire agli Stati Uniti per poi girarli all’Ucraina. Un’iniziativa che, ha fatto sapere in nottata il Pentagono, non è “attuabile”. La prospettiva di jet che partono da una base statunitense in Germania “per volare nello spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza Nato", ha spiegato il portavoce John Kirby. "Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati su questa questione e le difficoltà logistiche che pone, ma - ha concluso - non crediamo che la proposta polacca sia sostenibile”.
Sul piano diplomatico sembra invece in salita il tentativo da parte degli Stati Uniti di coinvolgere i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati Arabi per costruire una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio. Secondo il Wall Street Journal, infatti, il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Biden nelle ultime settimane, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall’accordo sul nucleare iraniano.