Estero

È morta Pupetta Maresca, la prima camorrista

Nel 1955, a 20 anni e incinta di sei mesi, uccise il mandante dell’omicidio del marito, il boss Simonetti. Sfidò pubblicamente il boss Raffaele Cutolo

30 dicembre 2021
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Assunta “Pupetta” Maresca, la prima ‘camorrista’, è morta a 85 anni nella sua casa di Castellammare di Stabia.

Nel 1955, quando aveva 20 anni ed era incinta di sei mesi uccise il mandante dell’omicidio del marito, il boss Pasquale Simonetti (delitto del quale fu esecutore materiale uno dei testimoni di nozze) venendo condannata a 13 anni e 4 mesi per poi essere graziata dopo 10 anni. Nel 1974 il figlio Pasqualino, partorito in carcere, sparisce misteriosamente: i sospetti cadono sul secondo marito della donna, il camorrista Umberto Ammaturo, a causa dei cattivi rapporti fra quest’ultimo e il figliastro, ma l’uomo verrà assolto l’anno dopo per insufficienza di prove.

Negli anni ’80, nel pieno della guerra di camorra fra le due fazioni Nuova Camorra Organizzata (Nco) di Raffaele Cutolo e i clan che contrastavano quest’ultimo uniti nella Nuova Famiglia (Nf), lanciò pubblicamente la sfida al superboss, dichiarando in una conferenza stampa: «Sentite, se voi per Nuova Famiglia dite tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest’uomo (Cutolo, ndr), allora mi ritengo affiliata». Accusata di essere la mandante dell’omicidio di Gigi Galli, uno dei luogotenenti di Cutolo, fu assolta nel 1985 per insufficienza di prove.

Su di lei – della vicenda riferiscono Il Mattino e Metropolis – fu anche girata una fiction. Era comparsa in un processo l’ultima volta quando tra le prove fu portata una lettera a un imprenditore nella quale chiedeva un posto per il figlio e spiegava di essere stata rovinata dai pentiti.

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