medio oriente

Un albero di Natale fa litigare il Kuwait

Messo in un centro commerciale fa litigare conservatori e progressisti: ‘Viola l’identità islamica’, ‘No, è un’apertura all’Occidente’

L’albero della discordia (Albawaba)
22 dicembre 2021
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Un gigantesco albero di Natale eretto all’interno di un centro commerciale e poi rimosso dalle autorità ha suscitato forte polemica in Kuwait, emirato petrolifero del Golfo. Tra chi vede nel simbolo natalizio un segno di apertura verso l’Occidente e di rispetto dell’esigua componente cristiana locale, e chi invece parla di violazione dell’identità islamica nazionale. Nei giorni scorsi la direzione dell’Avenues, il più grande centro commerciale di tutto il Kuwait, ha deciso di rimuovere un enorme albero di Natale decorato al centro di una delle sale del moderno mercato coperto.

La decisione è stata presa dopo forti pressioni da parte di attivisti e cittadini comuni che si erano rivolti indignati al Ministero del commercio e all’amministrazione comunale di Kuwait City. “E’ un attentato alla dignità islamica del nostro paese“, si legge sulle numerose petizioni apparse online negli ultimi giorni. "L’albero di Natale è un simbolo pagano adottato dai cristiani. Cosa c’entra con il Kuwait?", si chiedeva retoricamente sui social media un cittadino dell’emirato del Golfo. Contro queste posizioni si sono schierati attivisti e rappresentanti di quella parte della società civile kuwaitiana che ambisce a presentarsi come avanguardia occidentalizzata di un paese in cerca di aperture: "La rimozione dell’albero di Natale è un atto reazionario e retrogrado”, scrive un cittadino sui social media. E un altro: "Così il nostro governo è ostaggio dei conservatori!”, si legge su un altro post.

La polemica

Nemmeno troppo velatamente la polemica è stata quasi subito dirottata sul presunto scontro tra Islam e Cristianesimo, senza però che i rappresentanti della comunità cristiana del Kuwait si siano espressi in merito. I cristiani nel paese sono circa 800mila (il 18% della popolazione), ma quasi tutti sono immigrati da altri paesi. Nell’emirato infatti ci sono solo 500 cittadini kuwaitiani di fede cristiana. La stragrande maggioranza della popolazione nazionale è musulmana, sia sunnita che sciita. Ahmad Saleh, analista kuwaitiano, ricorda che “l’albero di Natale è erroneamente associato ai cristiani in quanto tali mentre è in generale un’icona delle feste di fine anno nel mondo occidentale”.

Secondo Saleh, “il Kuwait e la sua composita società di residenti e immigrati stranieri hanno senza dubbio bisogno di apertura. Ma non solo nei confronti della cultura occidentale, bensì di tutte le culture. Soprattutto il Kuwait deve cominciare a fare i conti con le diversità presenti nel suo stesso territorio“. “Non è dunque la presenza o l’assenza di un albero di Natale il termometro dell’apertura o della chiusura del Kuwait”, afferma l’analista. "Serve riconoscere i diritti civili di tutte le componenti della società, dei cristiani e di tutte le altre religioni e persino dei non credenti. Solo così si combattono i radicalismi”, afferma Saleh. "Ma è un processo che richiede tempo e che non si consuma nell’arco di un Natale”.

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