germania

Cdu in crisi, ipotesi cambio di candidato

Laschet, erede di Merkel, non convince e crolla nei sondaggi in vista delle elezioni. Soeder: ‘Posso aiutare, possiamo ancora modificare la rotta’

Laschet e Soeder (Keystone)
19 agosto 2021
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In pieno crollo dei consensi per Armin Laschet, non meraviglia che il bavarese Markus Soeder si faccia sentire di nuovo. A 38 giorni dalle urne che apriranno il post Merkel, il trend per i conservatori tedeschi è "drammatico", ha lanciato l'allarme ai colleghi di Cdu e della Csu riuniti in presidio. E a loro si è detto disposto a dare una mano: "io posso aiutare. Modificare la rotta non è impossibile, ma non è neppure semplice". "Il fatto che a sei settimane dal voto si parli di cambio di candidato fa capire quanto sia difficile la situazione", l'aggiunta sibillina, riferita dalla Bild.

Il tabloid ha subito titolato sull'attacco a Laschet - in Germania è ferita ancora viva lo scontro per la candidatura alla cancelleria nell'Unione - ma poche ore dopo, davanti alla stampa, Soeder ha in qualche modo smorzato i toni. "Tanti mi chiedono di impegnarmi di più personalmente, nel partito come nel paese", ma serve un certo "equilibrio" anche nella presenza, ha affermato, disinnescando i giornalisti. Al sondaggio del Forsa che dà in vantaggio l'Unione ormai solo di pochi punti al 23%, e i socialdemocratici di Olaf Scholz in rimonta al 21%, meglio degli ecologisti al 19%, se n'è aggiunto uno a tinte addirittura più fosche.

Cambio in corsa

Diversi analisti continuano a ripetere che solo puntando su Soeder, sempre molto premiato dalle indagini sui consensi, cristiano democratici e sociali potrebbero recuperare la partita. Ma i rilevamenti demoscopici vanno presi con cautela e non sono tutti allineati: quello di Allensabch, ad esempio, registra ancora una netta distanza fra la Cdu-Csu data al 25,7% e l'Spd al 19,5%. Anche questo sondaggio ha confermato invece il sorpasso dei Verdi di Annalena Baerbock, al 17,5%. Elemento che pure agita Soeder: "una coalizione semaforo o rosso-rosso-verde, senza di noi, è scenario più che concreto al momento". E l'Unione non è mai stata davanti a una "sfida così grande dal 1998", secondo lui.

Caso Afghanistan

Il clima del dibattito politico interno è acceso anche dalle forti polemiche sull'Afghanistan. Soeder ha detto la sua anche su questo, rilanciando le accuse al governo che avrebbe temporeggiato troppo nella missione di evacuazione, a causa di una contesa fra i ministri degli Esteri e della Difesa.

Chi è coinvolto in questo dibattito non dovrà entrare nel nostro governo, ha sentenziato, esplicitando poi di avercela in particolare col capo della diplomazia, Heiko Maas. E proprio mentre il vicecancelliere Scholz recupera vistosamente terreno nella gara (le preferenze personali lo danno in testa da qualche settimana ormai) il ministro degli Esteri è diventato un problema per i compagni. A chiederne addirittura le dimissioni è stato il vice dei liberali, Wolfgang Kubicki, che lo ha definito "un fallimento della diplomazia e della politica estera tedesca".

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