Estero

Sì definitivo del Parlamento europeo alla legge sul CO2

Obiettivi: tagliare le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto al 1990, ‘zero netto’ entro il 2050. Manca solo il sigillo del Consiglio, ma è una formalità.

Scienza, non fantascienza
(Keystone)
24 giugno 2021
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Bruxelles – Con 442 voti a favore, 203 contrari e 51 astensioni l'Europarlamento ha approvato in via definitiva la 'legge Ue sul clima' che rende vincolanti per l'Unione gli obiettivi di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo. Ora manca solo un altro passaggio in Consiglio, la settimana prossima, per la pubblicazione della norma sulla Gazzetta Ufficiale Ue, ma si tratta di una formalità.

Subito dopo la legge sul clima entrerà in vigore e si inizierà a lavorare sui testi normativi destinati a tradurre i nuovi target in misure, normative, incentivi e vincoli. In poche parole, il Green Deal comincerà a passare dalle strategie alle norme concrete, dai princìpi ai fatti.

Secondo Pascal Canfin, presidente della Commissione ambiente dell'Europarlamento, saranno circa 50 i testi regolamentari che dovranno essere aggiornati o integralmente riscritti. A metà luglio il primo assaggio: la Commissione europea presenterà undici proposte legislative che modificheranno i pilastri delle politiche Ue sul clima (mercato del carbonio Ets, regolamento emissioni di trasporti, edilizia e agricoltura, e quello sull'uso dei suoli), aggiorneranno le direttive sull'efficienza e le rinnovabili, introdurranno una 'carbon tax' alle frontiere e nuovi standard di emissione di Co2 per i produttori di automobili.

I Verdi europei, che si sono sempre battuti per un taglio delle emissioni del 65% al 2030, sono stati tra quelli che hanno votato contro l'adozione del provvedimento. La meta del 55% "risulta non solo insufficiente per il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ma anche non effettiva, dal momento che nel calcolo sono state inserite le emissioni assorbite dal suolo e dalle foreste, cosicché la percentuale reale si riduce al 52,8%", si legge in una nota diramata dalla delegazione italiana dei Verdi europei.

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