Estero

Regionali in Francia: Le Pen avanza nei sondaggi

domenica le prove generali delle Presidenziali del 2022. Macron spera di guadagnare consensi dopo l'uscita dal lockdown. Prevista un'astinenza record

Marine Le Pen (Keystone)
18 giugno 2021
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Sarà una prova generale delle presidenziali del 2022 quella di domenica prossima per i francesi, chiamati alle urne con 3 mesi di ritardo - causa Covid - per le elezioni regionali e dipartimentali. I sondaggi danno il Rassemblement National di Marine Le Pen in grado di conquistare diversi territori, mentre La République en Marche di Emmanuel Macron gioca la carta della gestione positiva dell'ultima fase della pandemia, con l'allentamento anticipato delle regole sanitarie.

Si teme un astensionismo record, dopo che già nel 2010 e nel 2015 più di un francese su due non aveva votato per queste stesse elezioni. Tutta sorrisi, in gran forma e proiettata verso un nuovo duello con Macron per l'Eliseo, Marine Le Pen si è fatta riprendere dalle telecamere mentre distribuiva volantini in un mercato nel Var, la regione di Marsiglia, un territorio dove quasi certamente vincerà l'estrema destra. Sorrisi, applausi e incoraggiamenti anche da commercianti e abitanti del quartiere per Le Pen, impegnata a sostenere Thierry Mariani che di questa campagna elettorale è stato un po' il protagonista. Passato dalle file dei Républicains a quelle del Rn, è capolista del partito nella maxiregione Provenza-Alpi-Costa azzurra, che tutti i sondaggi danno in mano al partito di Le Pen.

Lo slogan di Mitterrand

La leader, impegnata in una campagna dai toni moderati con l'obiettivo di sdoganarsi agli occhi degli elettori della destra repubblicana e del centro, ha ripetuto ancora una volta il suo slogan, ricalcato addirittura su quello del primo presidente socialista, François Mitterrand: "Noi siamo la forza tranquilla".

L'avversario da battere è Renaud Muselier, presidente della regione uscente e capolista dei Républicains, che avrà l'appoggio anche del partito di Macron in funzione anti-Rn. Se la strategia di Marine Le Pen si affermerà, addirittura 6 regioni su 13 - un record in Francia - vedrebbero in testa il suo partito fin da domenica, in attesa dei ballottaggi della settimana dopo. Per il 51% dei francesi intervistati per un sondaggio, una vittoria alle regionali del Rassemblement National non rappresenterebbe "un pericolo per la democrazia". Emmanuel Macron guarda a queste elezioni con grande apprensione, dal momento che i sondaggi per le presidenziali danno la sua avversaria pericolosamente vicina anche al secondo turno.

Per i sostenitori del partito della maggioranza di governo, ma anche per i suoi oppositori, una lettura dei risultati elettorali non sarà tuttavia agevole, poiché la République en Marche non esisteva nello scrutinio precedente (2015) e non ha candidati uscenti nelle regioni. Non ne dovrebbe conquistare direttamente neppure una, ma alleanze e desistenze lo faranno essere comunque alleato di possibili vincitori.

L'estrema destra dovrebbe quindi vincere strappando regioni alla destra dei Républicains, che ne governano attualmente la maggior parte. Il partito sembra lacerato non soltanto dalla defezione di Mariani a vantaggio di Marine Le Pen ma anche dalle tante alleanze con il partito di Macron. Poche chances, alla vigilia, per una gauche che continua a essere divisa fra ecologisti, socialisti e radicali de La France Insoumise.

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