Estero

Nega il genocidio in Ruanda: arrestato youtuber

L'uomo è un ex docente universitario: rischia fino a dieci anni di carcere

Alcune vittime del genocidio ruandese (Keystone)
1 giugno 2021
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Le autorità del Ruanda affermano di aver arrestato un controverso YouTuber accusato di negare il genocidio del 1994, che lo potrebbe portare a oltre dieci anni di carcere in caso di condanna. Il 40enne Aimable Karasira, ex docente universitario, gestisce un popolare canale sulla piattaforma YouTube con oltre 62 mila iscritti, dal quale attacca ripetutamente il governo ruandese.

Kigali è spesso oggetto di critiche da parte degli attivisti per la repressione della libertà di espressione e di abuso delle leggi sulla negazione del genocidio. Nel Paese, infatti, è pericoloso dibattere in pubblico su alcuni aspetti del genocidio che provocò 800 mila morti, la maggior parte dei quali di etnia Tutsi con alcuni Hutu moderati. "Aimable Karasira ha fatto dichiarazioni sui social media per giorni sul genocidio del 1994 contro i Tutsi, dicendo che esso non era pianificato e ha seminato divisioni tra i ruandesi", si legge in un comunicato dell'Ufficio investigativo del Ruanda (Rib) pubblicato ieri sera, in cui si aggiunge che l'uomo sarà accusato secondo le leggi di ideologia del genocidio e revisionismo. Karasira è stato recentemente licenziato dall'Università del Ruanda, dove insegnava informatica, per "indisciplina".

L'ex docente lo scorso 20 maggio ha pubblicato anche un video in cui criticava il partito di governo, Fronte patriottico del Ruanda, per "alimentare l'odio" e metteva in dubbio aspetti chiave del genocidio. Lo scorso settembre, la polizia ruandese ha inoltre minacciato di arrestare e mettere sotto accusa Karasira dopo che aveva intervistato un ex aspirante alla presidenza, anche lui critico nei confronti del governo