La ministra dell’ambiente tedesca annuncia l’accordo trovato in seno al G7. Primi passi già quest’anno, decarbonizzazione alla fine del decennio.
Berlino – "I paesi del G7 concordano di fermare ulteriori investimenti nel mondo nella generazione di energia a carbone in quanto non compatibile con l'obiettivo di mantenersi negli 1,5 gradi" di riscaldamento climatico entro il 2030: lo ha detto la ministra dell'Ambiente tedesca Svenja Schulze al G7 dell'Ambiente e dell'Energia tenuto ieri e oggi in formato digitale.
I primi passi necessari dovranno essere intrapresi già nel 2021, ha sottolineato la ministra, mentre la "decarbonizzazione" delle centrali elettriche dovrebbe realizzarsi entro il 2030. Per questa data i combustibili fossili dovrebbero essere eliminati dalle forniture elettriche dei paesi del G7, ha aggiunto.
Al centro dello sviluppo si devono mettere le tecnologie del futuro e i mercati per i prodotti "green". "Siamo convinti che la transizione energetica potrà portare alla crescita e sarà motore di innovazione e a lungo termine rafforzerà l'industria", ha dichiarato il sottosegretario all'Ambiente Thomas Bareiss.
Il ‘Guardian’ ricorda che il recente aumento nell'uso del carbone, dopo le chiusure dell'anno scorso in tutto il mondo, è in gran parte responsabile di quello che l’Agenzia internazionale dell’energia prevede sarà il secondo più importante aumento delle emissioni di CO2 quest’anno.