Estero

Strasburgo a Mosca:‘Liberate Navalny, rischia la vita’

Continua il braccio di ferro tra Europa e Russia. Il Cremlino non cede: ‘Stop alle interferenze’

(Keystone)
17 febbraio 2021
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Nuovo scambio a palle incatenate tra Europa e Russia. Sempre sul caso Navalny. La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha infatti stabilito che l'oppositore russo va "scarcerato immediatamente", dato che in prigione "rischia la vita". A darne notizia, in Russia, è stata la legale di Navalny, sottolineando come la decisione della Cedu sia "senza precedenti". Giudizio condiviso da Mosca, ma per le ragioni opposte. "La sentenza - ha tuonato il ministro della Giustizia Konstantin Chuychenko - è una chiara e palese interferenza nel potere giudiziario di uno stato sovrano. In secondo luogo, questa richiesta è infondata e illegale, perché non contiene un solo fatto, una sola norma giuridica che permetta alla corte di emettere tale sentenza", ha detto il ministro. "In terzo luogo, questa richiesta è intrinsecamente impraticabile perché, secondo la legge russa, non ci sono motivi legali per il rilascio di questa persona dalla detenzione".

Il rebus sanzioni

Ora, come ha sottolineato la legale di Navalny, Olga Mikhailova, la Russia dovrebbe ottemperare alla sentenza della Cedu - che ha invocato l'articolo 39 del suo statuto - dato che Mosca fa parte del Consiglio d'Europa. Ma è anche vero che la recente riforma della Costituzione russa prevede che la Corte Suprema abbia il potere di respingere le disposizioni del diritto internazionale se giudicate incompatibili con la legislazione russa. Il caso Navalny potrebbe diventare la prima applicazione pratica del 'firewall' giudiziario voluto da Putin? "La richiesta della Cedu poggia i piedi nella sfera politica, non in quella legale", ha commentato il capo della commissione Esteri della Duma Leonid Slutsky. "Gli oppositori della Russia stanno usando sempre più la Corte di Strasburgo come strumento di pressione e di politicizzazione", ha aggiunto.

Ora tutti gli occhi sono puntati verso la ministeriale Esteri Ue e poi, a marzo, il vertice dei capi di governo. È qui che si deciderà davvero se varare nuove sanzioni contro Mosca, questa volta coi denti. Il Cremlino, per l'ennesima volta, ha ribadito di sperare che la volontà di perseguire il dialogo prevalga in Europa ma si è detto pronto a "qualsiasi" scenario. Intano in Russia l'attenzione è già rivolta alle elezioni politiche di settembre. "La scelta del popolo deve essere protetta da qualsiasi tentativo d'interferenza dall'estero: non possiamo permetterci e non permetteremo alcun colpo alla sovranità della Russia o al diritto del popolo di essere padrone della propria terra", ha detto oggi Vladimir Putin incontrando i capi dei gruppi politici alla Duma. Perché tutto si tiene.