Estero

Russia: Navalny condannato a due anni e otto mesi

L'oppositore di Putin alla sbarra attacca il presidente: “Un processo farsa di Vladimir l'Avvelenatore per spaventare chi vuole protestare”

(Keystone)
2 febbraio 2021
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E alla fine, carcere. Alexey Navalny, il principe degli oppositori russi, ha sfidato Putin tornando in patria dopo essere stato avvelenato, a quanto pare dagli uomini dell'Fsb, e ora ad attenderlo ci sono 2 anni e 8 mesi di colonia penale. Il giudice, infatti, ha accolto la richiesta del Servizio Penitenziario Federale, che lo ha accusato di aver violato i termini della libertà vigilata. "Questo processo è un teatrino e Putin passerà alla storia come l'avvelenatore", ha tuonato Navalny in aula in un breve discorso, a tratti drammatico.

Il crociato anti-corruzione, calato in una felpa blu e pantaloni beige, ha deciso insomma di usare il palco del tribunale per lanciare un forte messaggio ai russi, più che difendersi realmente dalle accuse. “Abbiamo dimostrato che è stato Putin a commettere l'attentato contro di me e questo lo fa impazzire. Sapete, un tempo c'era Alessandro il Liberatore o Yaroslav il Saggio. Noi avremo Vladimir l'Avvelenatore”, ha attaccato. Poi l'affondo. “Non è importante quello che accade a me. Imprigionarmi non è difficile. Ciò che conta di più è il motivo per cui questo sta accadendo. E sta accadendo per intimidire un gran numero di persone: vogliono imprigionare una persona per spaventarne milioni”.

Fuori dall'aula, intanto, fioccano i fermi. Oltre 350, stando alla ong OVD-Info. A quanto pare anche di gente presa a casaccio. Una situazione surreale se paragonata all'aula di tribunale gremita di giornalisti e diplomatici stranieri. I numeri qui variano ma di certo si confermano i funzionari di Svizzera, Repubblica Ceca, Austria, Lituania, Norvegia, Svezia, Paesi Bassi, Stati Uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna, Lettonia e Polonia nonché rappresentanti dell'Ue. Una circostanza che ha fatto infuriare il ministero degli Esteri russo. “È un'ingerenza nei nostri
fatti interni, sono lì per mettere pressione alla corte?”, ha dichiarato furente la portavoce Maria Zakharova.
Ora la palla passa agli alleati di Navalny. Il Fondo Anti-Corruzione, dopo la sentenza, ha già chiamato la gente a scendere in piazza a Mosca. “Il Paese è sprofondato nell'illegalità, dobbiamo opporci. Si annunciano giorni tesi.

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