Estero

Navalny rischia l’arresto direttamente in aeroporto

L’attivista domenica torna in Russia. Il Servizio penitenziario: ‘Obbligati a trattenerlo, è ricercato’.

Pronto a tornare in patria
(Keystone)
14 gennaio 2021
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Mosca – Lenin, assetato di rivoluzione, in Russia dall'esilio ci tornò in treno. Alexey Navalny lo farà ben più rapidamente, con un proletario volo low-cost dell'aviolinea Pobeda. Ovvero 'vittoria', in russo. E già così, simbolismo a iosa. Ora però il Servizio Penitenziario federale ha detto chiaro e tondo che sarà "obbligato a trattenerlo" quando sbarcherà in aeroporto per far sì che compaia in tribunale, dove adesso rischia oltre 3 anni di carcere per aver violato i termini della condizionale - in pratica una resa dei conti alla O.K. Corral.

"Non posso dire che ci aspettiamo il suo arresto ma potrebbe essere effettivamente preso in custodia all'aeroporto", ha detto l'avvocato di Navalny Vadim Kobzev poco prima della dichiarazione del Fsin. In mattinata il quotidiano del governo, la Russiskaya Gazeta, aveva infatti pubblicato il documento che certificava come il principe degli oppositori russi fosse stato incluso nella lista dei "ricercati federali". La sua colpa? Essere scomparso dal 23 novembre scorso, ultimo giorno in cui è entrato in contatto con l'ispettorato. Navalny in quell'occasione avrebbe detto di "essere impegnato" nel suo percorso di riabilitazione in Germania e di "non sapere la data del suo ritorno in Russia".

Ma è tutto un gioco, ovviamente. Navalny ha accusato Putin, oltre di aver ordinato il suo avvelenamento, di aver fatto di tutto per obbligarlo a restare in esilio.

L’ultimo azzardo

Dunque l'ultimo azzardo. "Incontriamoci all'aeroporto", ha esortato i suoi sostenitori sui social. Cosa dunque accadrà domenica prossima allo scalo di Vnukovo nessuno al momento può prevederlo. I moscoviti compariranno in massa al terminal degli arrivi? Gli agenti del servizio di sicurezza FSB - responsabile anche per le frontiere - lo ammanetteranno direttamente all'uscita dall'aereo, negandogli l'effetto-teatro? Vai a saperlo.

Navalny, va detto, alle patrie galere ha l'abbonamento premium, avendo collezionato negli ultimi anni una sfilza di arresti amministrativi per aver violato le regole sulle manifestazioni non autorizzate. Ma adesso il livello dello scontro si è alzato. Oltre alla pena sospesa nel processo Yves Rocher, bollato dalla corte di Strasburgo come "iniquo" e che ora potrebbe valergli il carcere vero, un paio di settimane fa gli investigatori lo hanno accusato di aver speso per fini personali circa 3,9 milioni di euro raccolti dalle sue organizzazioni non-profit, compresa la Fondazione Anticorruzione che tante volte ha messo in imbarazzo il Cremlino e i suoi alleati (accuse subito ridicolizzate da Navalny&soci).

Insomma, ora si fa sul serio. La posta è la corsa alle elezioni parlamentari di settembre, che suggelleranno la riforma costituzionale voluta da Putin e la sempre più stretta presa del Cremlino sulla società russa. E Navalny a quanto pare vuole usare il suo corpo come strumento politico.

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