Stat Uniti

Razzismo, non si fermano le proteste

All'origine dei disordini, la decisione del gran giurì di non incriminare due dei tre poliziotti coinvolti nela morte di Breonna Taylor

(foto Keystone)
24 settembre 2020
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Due agenti sono stati feriti a Louisville, in Kentucky, durante una manifestazione per Breonna Taylor, l'afroamericana uccisa dalla polizia lo scorso marzo.

Ieri il gran giurì ha deciso di non incriminare due dei tre poliziotti che hanno fatto irruzione nella casa di Taylor in piena notte. Un terzo agente è stato incriminato non per la morte dell'afroamericana ma per condotta negligente, avendo sparato nella direzione di una casa nelle vicinanze mettendo a rischio la vita di altre persone.

Secondo la polizia, i due poliziotti feriti da colpi colpi di arma da fuoco non sono in condizioni critiche: uno dei due è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Un sospettato di aver aperto il fuoco è stato fermato.

Nella città si è scatenata la rabbia di molti dopo la decisione della corte: i manifestanti hanno invaso le strade e si sono scontrati con la polizia. Nella città è scattato il coprifuoco alle 21 ora locale: è stato deciso in anticipo dal sindaco per cercare di stemperare gli animi ed evitare una notte di violenza. Ma sono molte le città americane dove sono in corso proteste per chiedere giustizia per Breonna Taylor, divenuta nel frattempo uno dei volti del movimento Blacklivesmatter.

Era marzo quando gli agenti hanno fatto irruzione in piena notte nell'abitazione della ragazza, che stava dormendo con il suo fidanzato. Non avendo capito cosa stava accadendo e non avendo riconosciuto che si trattava della polizia, il compagno di Taylor - Kenneth Walker - ha sparato e colpito a una gamba uno degli agenti.

I tre poliziotti hanno risposto sparando 32 colpi, molti dei quali hanno raggiunto e ucciso Taylor. Per il gran giurì la reazione degli agenti era giustificata perché Walker ha sparato per primo.

La decisione del gran giurì è "offensiva", dice Ben Crump, il legale della famiglia Taylor. Kamala Harris, la candidata democratica alla vicepresidenza, ammette di non aver avuto modo di leggere la decisione ma afferma: "Non c'è dubbio che la famiglia di Breonna Taylor meritava giustizia ieri, la merita oggi e la meriterà domani", afferma.

I legali di uno dei tre agenti coinvolti nel caso sono soddisfatti. "La morte di Breonna Taylor è una tragedia. Ma gli agenti non hanno agito in modo non professionale. Hanno svolto il loro compito e non hanno infranto la legge".

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