Estero

'In Italia sempre più casi a bassa carica virale'

È ciò che sostengono diversi medici e ricercatori: 'Sono in corso studi per spiegare la ragione'. Nel Regno Unito parte la sperimentazione del vaccino sull'uomo

In questa prima parte del test si cercherà la dose ottimale del vaccino su 15 persone sane tra i 17 e 45 anni (Keystone)
24 giugno 2020
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In Italia, i dati virologici mostrano "un costante aumento di casi con bassa o molto bassa carica virale" e "sono in corso studi utili a spiegarne la ragione". A dirlo, in un documento comune, dieci medici e ricercatori, tra cui Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, e Alberto Zangrillo, direttore del reparto di Rianimazione dell'ospedale S. Raffaele di Milano.

Nella lettera gli esperti italiani segnalano anche come da tempo "i dati clinici mostrino una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomi", e il ricovero in ospedale sia diventato "ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici". Al momento la comunità "scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità delle persone asintomatiche o paucisintomatiche di trasmettere l'infezione".

La ricerca

Partiti i test sull'uomo del vaccino Imperial College

È entrato in fase di sperimentazione clinica anche il vaccino britannico dell'Imperial College di Londra contro il Covid-19: i primi volontari sani hanno ricevuto ieri la prima delle due dosi in quella che è la fase I della sperimentazione, in cui si valuterà se il vaccino è ben tollerato e stimola una risposta immunitaria contro il virus.

È la prima volta che il vaccino viene testato sulle persone, come rende noto lo UK Research and Innovation (Ukri), organizzazione non governativa che finanzia lo studio. In questa prima parte dello studio si cercherà la dose ottimale del vaccino su 15 persone sane tra i 17 e 45 anni, partendo da un dosaggio molto basso per aumentare progressivamente.

Successivamente si passerà nella fase II su 300 volontari. Tutti avranno due dosi e due visite, a distanza di 4 settimane l'una dall'altra. Se il vaccino si mostrerà sicuro e darà una promettente risposta immunitaria nell'uomo, si passerà poi ai test di fase III nei prossimi mesi su circa 6000 volontari sani. Se tutto dovesse andar bene, il vaccino dovrebbe essere pronto all'inizio della prossima primavera.

Questo sarà anche il primo test con la nuova tecnologia ad Rna auto-amplificante, che anziché usare una forma indebolita o modificata del virus, si serve dei filamenti del suo codice genetico (l'Rna) e insegna all'organismo a riconoscere fin dall'inizio l'infezione. Il vaccino ha passato i test di sicurezza pre-clinici e negli animali ha dato risultati incoraggianti, mostrando i segni di un'efficace risposta immunitaria.

"In meno di sei mesi dalla prima emergenza segnalata in Cina, abbiamo ora due promettenti candidati vaccini nel Regno Unito in sperimentazione sull'uomo - ha detto Fiona Watt, direttore esecutivo del Consiglio di ricerca medico - Questo sviluppo incredibilmente rapido, rispetto agli anni normalmente impiegati, è i risultato di un duro lavoro che ha visto la collaborazione di ricercatori, sperimentatori e regolatori, e aiuterà nello sforzo globale di avere un vaccino contro il Covid-19".

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