Il presidente si è vantato di aver reso famoso il giorno della fine della schiavitù nel suo Paese. Ma non ha verificato quanto fatto in passato dalla Casa Bianca
Gaffe di Donald Trump, che si è vantato di aver reso popolare il "Juneteenth", la commemorazione annuale della fine della schiavitù negli Usa, fissando il suo primo comizio post emergenza coronavirus in coincidenza dell'anniversario (19 giugno) ma rinviandolo poi al giorno successivo in seguito alle critiche della comunità afroamericana.
"Ho fatto qualcosa di buono: ho reso il Juneteenth molto famoso", ha detto in una intervista al Wall Street Journal. "È davvero un evento importante ma nessuno ne aveva mai sentito parlare", ha aggiunto.
Peccato che la Casa Bianca abbia diffuso in ciascuno dei suoi tre anni di amministrazione una nota ufficiale di commemorazione. E che, anche se non si tratta di una festa federale, sia largamente celebrata dagli afroamericani e osservata da 47 Stati su 50, oltre alla capitale