Estero

Coronavirus, maxi-focolaio in una fabbrica di carne in Germania

Lo stabilimento è stato chiuso. Si sospetta che il coronavirus sia stato importato da lavoratori bulgari e rumeni. Preoccupazione anche nel canton Zugo.

(Keystone)
17 giugno 2020
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Berlino - Un nuovo ampio focolaio di coronavirus è stato registrato nel Nordreno-Vesftalia, nell'impresa della carne Toennies. Stando a quanto riportano alcuni media, almeno 400 dipendenti sarebbero risultati positivi al test. Le persone finite in quarantena sono circa 7mila, si è appreso in una conferenza stampa sul caso che si è tenuta nel pomeriggio. Nel distretto di Guetersloh è stata disposta la chiusura delle scuole e degli asili infantili fino alle ferie estive, per evitare che il contagio dilaghi.

L'impresa, nella quale si sono registrati 400 casi di contagio, verrà temporaneamente chiusa, con importanti conseguenze per il mercato tedesco della carne, dove, stando al Consiglio di Guetersloh, verranno a mancare il 20% dei prodotti del comparto.

Covid da importazione

I dipendenti dei macelli dell'impresa tedesca di lavorazione della carne Toennis potrebbero avere contratto il coronavirus nei Paesi di provenienza e averlo importato successivamente in Germania. È questa la tesi sostenuta dal responsabile delle misure per l'epidemia di Toennies, Gereon Schulze Althoff, in conferenza stampa.

La gran parte dei dipendenti dei diversi macelli impegnati nella lavorazione della carne per il gruppo Toennies vengono dalla Bulgaria e dalla Romania e molti di loro avrebbero trascorso le mini-vacanze per le festività di Pentecoste e Corpus domini nei rispettivi Paesi. "Se uno o due o anche cinque di loro portano un'infezione e poi si trovano al posto sbagliato nel momento sbagliato, questo può portare ad un focolaio", ha dichiarato il responsabile del gruppo Toennis.

Quattro focolai e 'preoccupante' aumento dei casi nel canton Zugo

Dopo nove nuovi contagi da Covid-19 nel giro di sette giorni nel canton Zugo sono stati identificati quattro focolai e 53 persone sono state poste in quarantena.

I nuovi casi dimostrano chiaramente che l'epidemia non è ancora superata, indica il Dipartimento cantonale della sanità in un comunicato diffuso oggi. Lunedì scorso Zugo contava complessivamente 214 infezioni, a fronte di 205 una settimana prima e una cifra stabile a 202 dal 23 maggio al 6 giugno.

Le autorità affermano di essersi aspettate un aumento dei contagi in seguito all'allentamento delle restrizioni per contenere l'epidemia, tuttavia il numero comparativamente alto di nuovi casi è preoccupante. Stabilendo i contatti avuti dalle nove persone infettate è stato possibile determinare quattro focolai indipendenti, di cui uno in particolare è all'origine di diverse infezioni.

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