Regno Unito

Johnson frena sulla riapertura: 'Ci faremo guidare dalla scienza'

Il premier britannico, di fronte alle cifre drammatiche che fanno della Gran Bretagna la prima nazione in Europa per morti, rallenta sulla fase 2

Boris Johnson (Keystone)
7 maggio 2020
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Boris Johnson frena di fronte ai suoi ministri sull'alleggerimento del lockdown nel Regno Unito, sullo sfondo dei numeri dell'emergenza coronavirus che ne fa la nazione europea con più morti, davanti anche all'Italia e alla Spagna. Cautela in attesa di annunciare le prime tappe di una "Fase 2" in un discorso alla nazione previsto domenica sera.

'Ci faremo guidare dalla scienza'

Nella riunione di governo di oggi, dedicata a riesaminare le misure restrittive, il premier conservatore ha parlato della necessità di osservare "la massima cautela" su qualunque modifica delle restrizioni in vigore. "Ci faremo guidare dalla scienza", ha poi ribadito Johnson, citato da un portavoce in un briefing.

Downing Street ha poi comunicato che lo stesso concetto, con l'impegno alla "massima cautela" sul lockdown, è stato ribadito più tardi da Johnson in un colloquio coi leader dei maggiori partiti di opposizione britannici: il laburista Keir Starmer, il liberaldemocratico (ad interim) Ed Davey e il capogruppo a Westminster degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Ian Blackford.

Il primo ministro conservatore "ha parlato con i leader delle opposizioni per aggiornarli sulla strategia del governo per combattere il coronavirus", ha reso noto il portavoce, aggiungendo che resta il suo impegno "alla massima cautela e a salvare vite umane", oltre a quello di consultarli ancora e di fare uno statement alla Camera dei Comuni lunedì.

In precedenza anche i capi dei governi locali di Scozia e Galles, Nicola Sturgeon (Snp) e Mark Drakeford (Labour), avevano chiesto di essere consultati sulle tappe di una prossima Fase 2, dicendosi preoccupati - prima delle rassicurazioni di Johnson - per alcune anticipazioni dei giornali su un'eventuale accelerazione delle riaperture e invocando messaggi chiari da Downing Street.

'Un secondo piccio sarebbe ancora peggio'

Incalzato sullo scenario della Bank of England di un possibile tracollo del Pil del 14% a fine 2020 e di un raddoppio della disoccupazione destinato a non essere recuperato "in tempi brevi", il portavoce ha poi aggiunto che il governo "comprende l'enorme impatto delle misure adottate sull'economia", ma insiste che un allentamento "prematuro" e "un secondo picco" sarebbero ancora peggio. Valutazione, ha assicurato, che lo stesso "governatore della Bank of England", Andrew Bailey, condivide con l'esecutivo.

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