Estero

Regno Unito: Boris Johnson alza i toni

Il virus accelera. 'O gli inglesi stanno a casa o sarà come in Italia'. Annunciata la quarantena totale

Alle strette (Keystone)
22 marzo 2020
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Il coronavirus "sta accelerando" anche nel Regno Unito e occorre "uno sforzo nazionale eroico e collettivo" per il distanziamento sociale, altrimenti il sistema sanitario britannico (Nhs) non potrà far fronte all'ondata di ricoveri e si riprodurrà lo scenario italiano. Sono le parole, riprese oggi, domenica 22 marzo, da tutti i giornali, con cui il premier britannico Boris Johnson ha decisamente archiviato le esitazioni imputate al suo governo nei giorni scorsi e le controverse teorie di una possibile linea più gradualista contro il Covid-19, mentre il Regno è - numeri alla mano - "2-3 settimane" dietro l'Italia e l'Nhs annuncia la quarantena totale per 1,5 milioni di persone.

In un messaggio diffuso sabato sera per la Festa della Mamma, che oltremanica cade oggi, Johnson ha sollecitato i compatrioti a non uscire di casa neppure per visitare le madri. Poi ha detto: "Gli Italiani hanno un sistema sanitario superbo, eppure i loro medici e infermieri sono totalmente travolti dalle richieste. Se noi non agiamo insieme per ridurre la diffusione è più che probabile che il nostro Nhs sarà ugualmente inondato".

Se le sollecitazioni di queste ore non basteranno - in un Paese che ha ridotto con la chiusura di pub, ristoranti e locali i contatti sociali, ma continua a riflettere non poche resistenze, con alcuni parchi ad esempio tuttora assai frequentati - il lockdown totale imposto per decreto diverrà inevitabile, ha intanto avvertito oggi un ministro del governo Tory, Robert Jenrick, titolare delle Aree Urbane. Specialmente a Londra, dove un appello dai toni drammatici a restare a casa è stato rivolto alla gente anche dal sindaco laburista Sadiq Khan dalle colonne dell'Observer, il domenicale del Guardian.

Mentre l'Nhs ha già spedito un avviso a 1,5 milioni di persone più "vulnerabili" nel Regno, anziani e soprattutto malati gravi o cronici, per una quarantena preventiva prolungata e radicale anche in assenza di sintomi influenzali. Mentre sono già pronti alcuni dei 20'000 militari pre-allertati, per ora con compiti di assistenza a chi non potrà uscire.
 
 

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