Estero

L'Ue respinge le accuse: 'Mai ceduto alle pressioni cinesi'

L'Unione contesta le accuse del New York Times di aver ammorbidito il rapporto sulla disinformazione di Pechino riguardo il Covid-19

Josep Borrell (Keystone)
27 aprile 2020
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L'Unione europea "non si è mai piegata alla pressione politica" cinese. L'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell respinge le accuse dopo la denuncia del New York Times (Nyt) che ha puntato il dito contro il Servizio europeo per l'azione esterna (Seae-Eeas) che avrebbe ceduto alle pressioni di Pechino ammorbidendo le conclusioni di un rapporto ufficiale sulla campagna di disinformazione nell'Ue sulla malattia Covid-19.

La Cina, da parte sua, ha negato qualsiasi addebito, sostenendo di essere "vittima della disinformazione e non promotrice". Il portavoce del ministero degli esteri Geng Shuang ha precisato che il suo Paese "si oppone alla creazione e alla diffusione di disinformazione da parte di qualsiasi persona e organizzazione".

Campagna per il panico?

Il tema della disinformazione e delle accuse al gigante asiatico è un dossier sempre più caldo anche dopo le rivelazioni dei giorni scorsi, sempre del Nyt, sull'ipotesi che gli 007 cinesi abbiano alimentato da marzo una campagna di disinformazione sui social e via sms per diffondere il panico negli Usa. Rivelazioni che complicano ulteriormente i già difficili rapporti fra Stati Uniti e Cina ed avvelenano il clima alimentando polemiche in un momento eccezionale come quello attuale della pandemia, con l'Ue che si erge paladina nella battaglia contro le fake news e le narrazioni cinese e russa.

Due documenti

"Le pubblicazioni del Seae sono indipendenti. Non ci siamo mai inchinati ad alcuna presunta pressione politica esterna", ha riferito Peter Stano, portavoce di Borrell, riferendo dell'esistenza di due documenti "uno a consumo interno" e "l'altro speciale del Seae destinato al pubblico". Il portavoce ha poi definito "fuorviante" l'ipotesi che il testo della versione pubblica sia stato annacquato. Stano ha poi annunciato di aver scritto una lettera all'editore del quotidiano americano, che "fa accuse infondate e imprecise e contiene conclusioni effettivamente errate", esprimendo il proprio disappunto.

I cinesi avevano minacciato reazioni se il rapporto fosse stato pubblicato

Il titolo del rapporto del Seae sotto accusa è "Rapporto speciale: narrazioni e disinformazioni sulla pandemia Covid-19" dello scorso 24 aprile. Il Nyt cita un diplomatico dell'Ue che avrebbe scritto ai suoi colleghi avvertendoli che i cinesi avrebbero minacciato reazioni se il rapporto fosse stato pubblicato. Ma secondo il portavoce di Borrell non ci sono dubbi di sorta né tanto meno esiste un caso o un giallo in quanto il rapporto del Seae fa un "chiaro riferimento al continuo uso delle narrazioni sulla cospirazione e disinformazione da parte di fonti governative o sostenute da Stati, tra cui Russia e Cina".

Ma il Partito popolare europeo e Renew Europe hanno comunque chiesto a Borrell di chiarire la vicenda.

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