Polonia

Varsavia ricorda la rivolta del ghetto ebraico

Esattamente 77 anni fa gli ebrei iniziavano una disperata resistenza contro la 'soluzione finale' attuata dai nazisti

Una delle foto simbolo di quella barbarie (Keystone)
19 aprile 2020
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Roma – Il 19 aprile 1943, 77 anni fa, la rivolta nel ghetto di Varsavia: alle 12.00 la capitale polacca si è fermata e per 30 secondi e tutte le sirene della città hanno suonato in ricordo di quanti persero la vita nella rivolta.

L'ambasciata polacca a Roma ricorda che, come ogni anno, il Museo della Storia degli Ebrei Polacchi "Polin" commemora con un narciso giallo - simbolo della memoria della rivolta - questo storico evento, uno dei più cruciali e significativi della Seconda guerra mondiale.

Il 19 aprile 1943, nel ghetto di Varsavia gli ebrei iniziavano una disperata rivolta contro la cosiddetta "soluzione finale" che le SS dovevano attuare secondo gli ordini di Himmler. Fu la prima rivolta in una città nell'Europa occupata, la più grande rivolta degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale e anche la prima in cui un gruppo di ebrei si difendeva in modo organizzato. Gli ebrei combattenti attaccarono, con le rudimentali armi disponibili, le truppe tedesche del comandante Sammern-Frankenegg entrate nel ghetto della capitale polacca per deportarne la popolazione. I tedeschi alla loro prima incursione nel ghetto si dovettero ritirare, fra di loro ci furono morti e feriti. Dopo il primo fallimento, il comando delle truppe tedesche passò a Jurgen Stropp. Fu lui, dopo quasi un mese, il 16 maggio 1943, a soffocare nel sangue la rivolta. Le truppe tedesche rasero al suolo le case e la Grande Sinagoga di Varsavia e uccisero i sopravvissuti.

Durante i combattimenti persero la vita circa 7mila ebrei e altri 6mila morirono bruciati nelle case in fiamme o soffocati all'interno dei bunker sotterranei. I rimanenti 50mila abitanti vennero deportati presso diversi campi di sterminio, per la maggior parte nel campo di Treblinka. Il rapporto finale stilato da Jürgen Stroop il 16 maggio 1943, riportava: "180 ebrei, banditi e subumani sono stati distrutti. Il quartiere ebreo di Varsavia non esiste più. L'azione principale è stata terminata alle ore 20:15 con la distruzione della sinagoga di Varsavia... Il numero totale degli ebrei eliminati è di 56.065, includendo sia gli ebrei catturati che quelli del quale lo sterminio può essere provato".

L'insurrezione del Ghetto - rileva l'ambasciata polacca - mostrò a tutto il mondo che le vittoriose armate hitleriane non erano affatto tali, e che alcune centinaia di uomini potevano tenere in scacco l'esercito tedesco e infliggergli consistenti perdite.

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