Estero

Coronavirus Italia, Borrelli: 133 morti in più di ieri

La conta dei contagiati ha raggiunto quota 6'387, con un incremento di 1'326 persone in 24 ore. Nel mondo la pandemia ha ormai toccato oltre 100 Paesi

8 marzo 2020
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Sono 6'387 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 1'326 persone rispetto a ieri, e 366 i morti, 133 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione Civile. Le persone guarite dono 622, 33 in più di ieri.

I malati ricoverati in terapia intensiva sono 650, 83 in più rispetto a ieri. Di questi, ben 399 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 40 casi. "Tredici pazienti sono già stati trasferiti o sono in corso di trasferimento dalla Lombardia alle regioni limitrofe" per alleggerire le terapie intensive, ha spiegato Borrelli.Sono invece 3'557 i malati con sintomi ricoverati e 2'180 quelli in isolamento domiciliare.

l coronavirus, finora inarrestabile, ha superato la soglia psicologia dei cento Paesi colpiti: precisamente sono 106, inclusi i territori, quelli coinvolti dall'infezione, con un bilancio di oltre 106mila casi e circa 3'600 morti. Uno scenario da pandemia, sebbene l'Oms non l'abbia ancora dichiarata.

Il Covid-19 si allontana progressivamente dalla Cina - che ha registrato solo 44 nuovi contagi, in continua diminuzione - per radicarsi in Europa, dove al contrario si fanno i conti con un'impennata di test positivi. A partire dall'Italia, che è seconda nel mondo per numero di vittime, e da Germania e Francia, entrambe sopra i mille contagi.

Le cifre italiane, oltre 6'300 casi e 366 morti, sono il termometro del dilagare dell'epidemia nel Vecchio Continente. I media internazionali hanno dato ampio risalto alla chiusura della Lombardia e di 14 province in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Marche, "le misure più radicali prese fuori dalla Cina", che hanno ricevuto il plauso dell'Oms. Fuori dai confini nazionali si moltiplicano gli appelli dei governi ai connazionali ad evitare viaggi nelle zone isolate della penisola, mentre l'Austria ha annunciato che martedì scatteranno i controlli sanitari al Brennero. E c'è chi vorrebbe misure ancora più drastiche, come il premier della Repubblica ceca Andrej Babis, che ha suggerito alle autorità italiane di vietare ai propri cittadini di andare all'estero.

Il secondo Paese più esposto in Europa, la Francia, è alle prese con oltre 1.100 contagi e 19 morti, tanto che a Parigi ci si prepara ad aumentare l'allerta a livello 3, che certifica cioè l'epidemia. Anche la Germania ha superato i mille contagi ed ha registrato il primo morto, un turista deceduto in Egitto (in questo caso si tratta anche della prima vittima in Africa) ed il governo ha chiesto di sospendere gli eventi con oltre mille persone. Berlino aveva già imposto altre misure restrittive, come il blocco dell'export di mascherine, salvo autorizzazioni speciali.

In Spagna il bilancio degli ammalati è salito ad oltre 600, in Gran Bretagna si è registrato un nuovo picco, 63 casi in 24 ore, oltre 270 complessivi, con un massiccio ricorso ai test. Non va meglio negli altri Paesi, se si considera che il Belgio ha superato i 200 contagi e l'Olanda è oltre quota 260, in un Paese in cui la vita pubblica è quasi sospesa dopo la chiusura di musei, cinema e scuole. Nuovi casi anche in Russia, Grecia, Slovenia, e il Covid-19 è apparso per la prima volta in Bulgaria.

Nel resto del mondo è ancora critica la situazione in Iran, terzo paese per numero di vittime, quasi 200, ed oltre 6'500 contagi. Come nuova misura di contenimento, le autorità hanno sospeso tutti i voli verso l'Europa. Negli Stati Uniti si allarga il focolaio nello stato di New York, con almeno 105 contagi sui quasi 500 complessivi, mentre il numero dei morti nel Paese è arrivato a 19. A far discutere oltreoceano, stando a quanto riporta il New York Times, è anche la presunta reticenza della Casa Bianca ad una completa informazione sull'epidemia, nonostante le pressioni degli esperti sanitari, per il timore da parte di Donald Trump di un crollo dei mercati e del panico fra la popolazione.

La mappa del contagio si è estesa ancora più a sud: il coronavirus ha provocato la prima vittima in America Latina, in Argentina, e si è affacciato anche in Paraguay. Dopo Cile, Perù, Colombia e Messico.

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