Estero

La svolta, Oms: 'Più contagi all'estero che in Cina'

La autorità sanitarie di Germania e di Francia ammettono l'inizio di un'epidemia di coronavirus. In Italia la dodicesima vittima

Tutto disinfettato. (foto keystone)
26 febbraio 2020
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Lo scenario è cambiato: da ieri, i casi di contagio nel mondo hanno superato quelli in Cina; 427 i primi, 411 i secondi. Lo ha reso noto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sottolineando non solo la portata della ‘svolta’, ma anche l’efficacia dei provvedimenti presi dalle autorità di Pechino.  Cosicché la Cina, per settimane dichiarata off limits da mezzo mondo, ha deciso di imporre quattordici giorni di auto-quarantena a tutti coloro che arriveranno nella capitale da Paesi colpiti dall’infezione, e sono sempre di più. 
Nel briefing quotidiano a Ginevra, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha indicato in 78.190 i casi accertati in Cina, inclusi 2.178 morti. Solo dieci nuovi casi si sono verificati fuori dalla provincia dell’Hubei, epicentro dell’infezione.
Le misure draconiane imposte da Xi Jinping starebbero dunque dando i frutti attesi. Ma se l’epidemia di polmonite virale ha raggiunto il picco in Cina tra il 23 gennaio e il 2 febbraio, per poi decelerare, la sua diffusione si sta allargando in altre parti del mondo, dove  sono stati segnalati 2.790 casi e 44 decessi in 37 Paesi, secondo l’ultimo conteggio dell’Oms. 

Epidemia di coronavirus in Germania 

“Siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus in Germania”. Lo ha riconosciuto ieri il ministro della Salute tedesco Jens Spahn alla luce dei nuovi casi di coronavirus in alcuni Länder. Le persone risultate contagiate, ha spiegato, hanno avuto molti contatti. E soprattutto: “Le catene delle infezioni sono in parte non più ricostruibili”.

Dodicesima vittima in Italia, primo caso in Norvegia, epidemia in Francia 

Giorno dopo giorno si precisa la mappa di diffusione del virus in Europa e vi si aggiungono nuove aree e sempre più estese. Se in Italia si è registrata ieri la dodicesima vittima, con i contagiati contati a 423, i nuovi casi accertati in Germania e Francia, oltre al primo in Norvegia, confermano che non vi sono frontiere capaci di contenere il contagio.
In Francia, a meno di 48 ore dalle rassicurazioni del ministro della Salute Olivier Véran, la realtà si è confermata ben diversa, costringendo le autorità ad ammettere il rischio di una epidemia. L’improvvisa accelerazione ha portato a 18 il numero totale di positivi al Covid-19 e alla prima vittima di nazionalità francese: un insegnante di 60 anni morto martedì notte a Parigi. Nelle stesse ore la scoperta di tre nuovi contagi accertati, ad Amiens, Strasburgo e Annecy. 

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