Russia

Sparatoria a Mosca, l'autore è un russo

È di due morti il bilancio dell'attacco svoltosi di fronte alla sede dei servizi di sicurezza

Dopo l'assalto (Keystone)
20 dicembre 2019
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L'autore della tentata strage di ieri a piazza della Lubyanka, a Mosca, dove si trova la sede dei servizi di sicurezza federali (Fsb), era russo. E' la vera nuova informazione all'indomani della sparatoria costata la vita a due agenti dei servizi - un secondo, ferito, è deceduto oggi -, oltre che a quella dello stesso attentatore. Che è stato identificato prima dai media e poi dalle autorità come Evgeni Manyurov, 39 enne residente a Podolsk, cittadina alle porte della capitale.

Su di lui, al momento, si sa poco. Laureato in legge, per qualche tempo ha lavorato in proprio poi avrebbe preso servizio presso una società di sicurezza privata, come guardia giurata. La ricerche hanno rivelato inoltre che era un appassionato di tiro al bersaglio e che lo scorso novembre aveva vinto la medaglia di bronzo in una competizione organizzata dallo Sport Shooting Club di Mosca.

Stando a quanto ricostruito da Interfax, gli ispettori del Comitato Investigativo russo si sono già presentati alle porte del circolo per effettuare i primi riscontri. La madre di Manyurov, raggiunta a quanto pare da una reporter della testata Baza, avrebbe detto che il figlio negli ultimi tempi parlava al telefono (in inglese) con dei non meglio precisati "arabi".

Secondo alcuni testimoni oculari, inoltre, nel corso della sparatoria avrebbe urlato degli slogan riconducibili alla propaganda estremista islamica (circostanza al momento impossibile da verificare).

Si vedrà. La versione ufficiale resta per ora quella diffusa poche ore dopo la sparatoria: azione di un singolo uomo, nessuna penetrazione nel palazzo dell'Fsb. Il bilancio delle vittime però si aggrava: un agente dei servizi colpito nel corso della sparatoria è morto infatti in ospedale. I feriti restano cinque.

A Mosca tutto prosegue come se non fosse accaduto nulla. La polizia, dal canto suo, non è stata molto comprensiva con alcuni reporter che cercavano di saperne di più. Un giornalista del quotidiano Kommersant è stato bloccato mentre realizzava una diretta Tv dal luogo dell'incidente mentre nella notte è stata fermata (e forse malmenata) proprio la reporter di Baza che avrebbe intervistato la madre di Manyurov - per poi essere rilasciata in mattinata.

Il capo del Comitato Investigativo, Alexander Bastrykin, ha rilasciato una dichiarazione, affidata al social network russo VKontakte: "Posso assicurarvi - ha scritto - che l'indagine prenderà misure esaustive per stabilire tutti i motivi e le circostanze dell'accaduto".

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