Estero

Putin chiude la Russia per una settimana

Sospeso anche il referendum sulla riforma costituzionale che assicura la 'presidenza a vita'

25 marzo 2020
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Mosca - Il coronavirus ha fatto ufficialmente il suo ingresso in Russia. Nel giorno in cui il numero dei contagi ufficiali è triplicato nel corso di sole 24 ore, arrivando a quota 658, la maggior parte dei quali a Mosca, Vladimir Putin ha rotto gli indugi e si è rivolto alla nazione a reti unificate. La parola 'lockdown' non è stata pronunciata ma lo zar ha decretato, a partire da sabato 28 marzo, "una settimana di stop" per le attività produttive non essenziali (a stipendio pieno). Poi la raccomandazione: "State a casa, ora è importante evitare la diffusione della malattia".

Che la situazione sia seria lo dimostra il fatto che, contestualmente, sia stato anche annunciato il rinvio a data da destinarsi del cruciale voto nazionale sulla riforma della Costituzione che, tra le altre cose, permetterebbe a Putin di ricandidarsi alle presidenziali del 2024 e in teoria restare al potere fino al 2036. Ma il futuro attualmente risulta incerto. La Russia si trova infatti a dover fronteggiare la tempesta perfetta composta dalla crisi economica globale scatenata dal coronavirus, il crollo dei prezzi del petrolio (favorito dal mancato accordo fra Mosca e Riad sui tagli alla produzione) e, a corollario, la svalutazione del rublo. Insomma, nonostante le poderose riserve sia della Banca Centrale che del Fondo Sovrano nazionale (circa 800 miliardi di dollari complessivi), serve fieno in cascina. Ed ecco che dal cilindro Putin ha cavato fuori la 'oligarc-tax', ovvero misure fiscali che andranno a colpire le fasce più abbienti della popolazione.

L'intervento è duplice. Da un lato un balzello del 15% per chi intende trasferire le plusvalenze all'estero. "Oggi due terzi di questi denari, e si tratta essenzialmente di entrate di specifici individui, sono soggetti a un'aliquota fiscale di appena il 2% in virtù di vari trucchi della cosiddetta 'ottimizzazione'", ha detto Putin. Dall'altro si introdurrà - in Russia mancava - la tassazione ordinaria (al 13%) per gli interessi sugli investimenti finanziari, ma solo per capitali investiti superiori al milione di rubli (circa 12mila euro). "Queste misure colpiranno l'1% della popolazione", ha assicurato Putin. Dei dettagli, come sempre, se ne occuperà il governo ma il messaggio è chiaro: chi ha di più ora deve mettere mano al portafoglio. I proventi, ha assicurato lo zar, andranno interamente a finanziare le misure di protezione per le frange più deboli della popolazione. Il presidente ha, non a caso, annunciato un programma di aiuti per sostenere le piccole e medie imprese, le famiglie e in generale chi si troverà in difficoltà nei prossimi mesi. Al momento non è chiaro se la 'vacanza' annunciata da Putin porterà con sé misure più stringenti, come nel resto del mondo, per evitare il contagio. Ma anche su questo punto è probabile che sarà il governo a intervenire (secondo la formula consolidata 'good cop', Putin, 'bad cop', l'esecutivo). A Mosca, intanto, è stata decretata (dal sindaco) la chiusura di cinema, teatri e nightclub. Non è ancora lockdown con i fiocchi, ma poco ci manca.

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