ARGENTINA

Argentina: Fernandez verso la vittoria

Lo anticipano le tv locali, sulla base di sondaggi all'uscita dei seggi, ma senza dare dati

Chi vincerà? ©Keystone
28 ottobre 2019
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Con ogni probabilità l'oppositore peronista di centro-sinistra Alberto Fernandez ha vinto le elezioni presidenziali ed entrerà il 10 dicembre nella Casa Rosada di Buenos Aires per un periodo di quattro anni, avvicendandosi all'uscente Mauricio Macri, in un evento di grande importanza per l'Argentina e anche per tutta l'America latina.

Dopo la chiusura dei seggi su tutto il territorio nazionale, Fernandez, che avrà come vice la ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato segnalato dalle emittenti come "ampiamente vincitore" con il suo 'Fronte di tutti', quasi certamente al primo turno. Ma senza percentuali di voto, però, che in base alla legge elettorale potranno essere diffuse solo dopo l'1 italiana di domani. Se confermato, questo successo avviene nella certezza che qualsiasi governo esca dalle urne, dovrà adottare misure urgenti per contrastare la grave crisi sociale, economica e finanziaria.

L'attesa per i risultati ufficiali è grande, soprattutto per verificare se il verdetto delle primarie ('Pasos') dell'11 agosto in cui Fernandez, ha superato Macri di oltre 16 punti, sia stato confermato o addirittura migliorato dall'opposizione. Si deve ricordare che un candidato vince nelle presidenziali argentine se si aggiudica il 45% dei voti o, in subordine, se ne ottiene almeno il 40% ed un vantaggio di dieci punti sul suo più prossimo rivale.

Quel che è certo è che gli elettori, oggi, sono andati ai seggi per dare un giudizio sui risultati della politica di austerità e risanamento dei conti pubblici del governo di Macri. Ed è un fatto che le misure governative da una parte hanno ridotto il deficit di bilancio e dall'altra riportato in attivo l'export. Ma allo stesso tempo l'Argentina avrà nel 2019 una recessione del 2,7% (la settima più grave al mondo), segnerà un'inflazione di quasi il 60% ed una disoccupazione ufficiale del 10,6%, la più alta degli ultimi 12 anni.

Inoltre il Paese, chiamato 'il granaio del pianeta' per la sua capacità di sfamare 600 milioni di persone, ha oltre il 35% della sua popolazione in povertà. Dopo aver votato, Macri ha dichiarato che oggi si "confrontano due visioni del futuro", aggiungendo che "dobbiamo dare il giusto valore al fatto che viviamo in un Paese di grande libertà". Alludendo infine all'adozione di possibili misure di emergenza per fare fronte alla forte crisi economica e finanziaria, Macri ha concluso: "Domani mi metterò al lavoro molto presto nella Casa Rosada, per il futuro degli argentini, in qualunque scenario" emerga dalle urne.

Da parte sua Fernandez, all'uscita del seggio ha chiesto agli argentini di "affrontare con serenità i tempi che verranno", difficili per i sacrifici che potrebbero essere chiesti dal futuro governo. Dopo aver chiarito di non poter offrire opinioni politiche perché la legge elettorale lo vieta, il candidato peronista di centro-sinistra ha ricordato la figura dell'ex presidente Néstor Kirchner, marito della sua candidata alla vicepresidenza, Cristina Fernández de Kirchner, morto proprio il 27 ottobre di nove anni fa.

L'unico giudizio politico il possibile futuro presidente lo ha dato a un giornalista paraguaiano, assicurandogli che "l'Argentina è parte dell'America Latina", e che è suo desiderio che vi sia "una maggiore integrazione latinoamericana".

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