Il 23enne sottoponeva i piccoli – fra i 4 e i 10 anni – a minacce, strattoni e pugni durante le lezioni per imparare i versi del Corano
Pugni, schiaffi, strattoni e minacce per insegnare i versetti del Corano. Le lezioni di religione erano diventate un incubo per i piccoli allievi dell'imam 23enne del quartiere Arcella di Padova, originario del Bangladesh.
L'uomo è stato arrestato e portato in carcere per maltrattamenti. I venti bambini, di età compresa tra i 4 e i 10 anni, dovevano stare fermi per ore, ripetere perfettamente le sure e per chi sbagliava, si distraeva o chiacchierava la punizione era immediata: schiaffi, pugni e umiliazioni davanti a tutti i compagni.
Un bambino ha raccontato che l'insegnante quando non usava le mani lo picchiava lanciandogli addosso un grosso pennarello. Comportamenti ripetuti che avevano portato i piccoli, tutti figli di stranieri ma nati in Italia, all'esasperazione, al punto che più di una vittima, dopo i lunghi pomeriggi da incubo nella scuola coranica, si era dichiarata pronta a denunciare l'uomo. Un bambino, parlando con un compagno sottoposto a punizione, gli aveva chiesto candidamente: "ma perché non vai in Questura a denunciare?".
Il lavoro degli investigatori ora si sta concentrando sulle amicizie e sui contatti dell'imam, che aveva un permesso di soggiorno legato all'assunzione da parte dell'associazione Bangladesh Cultural Center come insegnante di religione. Nella sua abitazione sono stati sequestrati documenti e materiali che permetteranno di valutare eventuali collegamenti con gruppi islamici radicalizzati.