SPAGNA

La Corte Suprema dice sì: i resti di Franco saranno spostati

I resti del dittatore saranno trasferiti nel cimitero El Pardo, dove riposa la moglie. Una vicenda che ha diviso la Spagna

Keystone
24 settembre 2019
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Vittoria del governo socialista spagnolo sull'ingombrante figura di Francisco Franco: la Corte Suprema ha approvato lo spostamento dei resti del dittatore dalla Valle dei Caduti, il monumento costruito per commemorare le vittime della guerra civile, nel più discreto cimitero di El Pardo, dove riposa la moglie.

La questione della memoria di Franco da tempo è oggetto di dibattito pubblico in Spagna. Con i partiti di sinistra e le famiglie delle persone uccise durante la guerra civile che vogliono i resti di Franco fuori dal mausoleo ai caduti, diventato negli anni un'attrazione turistica. Mentre un'altra parte dell'opinione pubblica e dei politici spagnoli sostengono che il trasferimento delle spoglie avrebbe riaperto vecchie ferite. Il dibattito si è poi trasformato in disputa legale con l'insediamento del governo Sanchez, a giugno 2018.

La Corte Suprema, che lo scorso giugno si era presa altro tempo per decidere, stavolta ha respinto all'unanimità il ricorso presentato dai parenti di Franco, che chiedevano la sepoltura del dittatore nella cattedrale di Madrid, accanto alla figlia: ipotesi sempre respinta da Pedro Sanchez, che temeva la nascita di un nuovo luogo di pellegrinaggio, nel centro della capitale.

"Oggi stiamo vivendo una grande vittoria della democrazia spagnola", ha commentato Sanchez dopo il verdetto, sapendo di aver incassato un successo politico da spendere alle nuove elezioni che si terranno tra un mese e mezzo. L'esecutivo si è detto pronto a riesumare il corpo di Franco prima dell'inizio della campagna elettorale, il primo novembre. "Lo faremo rapidamente, perché è ciò che dice la sentenza, e perché è meglio tenerla il più lontano possibile dalla campagna elettorale", ha affermato la vicepremier Carmen Calvo.

Restano però alcuni ostacoli. Soprattutto, la volontà della famiglia di Franco di non gettare la spugna. La sentenza non può essere impugnata, ma l'avvocato Luis Felipe Utrera ha dichiarato che i parenti del dittatore intendono portare "la battaglia legale fino alla fine", ricorrendo alla Corte costituzionale e alla Corte europea dei diritti umani. E c'è anche un nodo burocratico: un tribunale amministrativo di Madrid ha sospeso i lavori all'interno del mausoleo dove riposano le spoglie del dittatore, a seguito di una petizione presentata per conto della famiglia Franco. E non è chiaro se tale decisione verrà revocata.

C'è poi la questione delle circa 34'000 persone morte da entrambi i fronti della guerra civile seppellite nella Valle dei Caduti, la maggior parte delle quali non è mai stata identificata. La strada, in questo senso, è stata tracciata dal parlamento spagnolo nel 2007, con una Legge per la Memoria Storica che ha autorizzato l'apertura delle fosse comuni. E sono partiti i lavori, finanziati anche privatamente.

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