Estero

Il Cile fra il ricordo di Allende e gli sputi di Bolsonaro

L’11 settembre di 46 anni fa i militari spodestarono il presidente regolarmente eletto nel 1970, per sostituirlo con il generale Augusto Pinochet

(Keystone)
11 settembre 2019
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Quest’anno la commemorazione del golpe cileno ha un sapore diverso. Perfino più amaro del solito. Al ricordo della morte di Salvador Allende e della dittatura di Augusto Pinochet si aggiungono infatti gli insulti del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che non perde occasione per esaltare quel regime. 
È dei giorni scorsi lo scontro fra Bolsonaro e Michelle Bachelet, alto commissario Onu per i diritti umani. La cilena – torturata dal regime di Pinochet – aveva criticato l’impennata di uccisioni da parte della polizia e la “contrazione” dello spazio democratico in Brasile. Bolsonaro ha cercato di zittirla: “Difende i diritti umani dei vagabondi. Se Pinochet non avesse sconfitto la sinistra nel 1973, ora il Cile sarebbe come Cuba”. Parole come sputi, tanto più che il padre di Bachelet morì in carcere, torturato anche lui dagli sgherri di Pinochet. D’altronde Bolsonaro non fa mistero delle sue aspirazioni: “Sono a favore di una dittatura”, aveva detto al suo Congresso. E ieri suo figlio Carlos ha twittato: “La trasformazione in Brasile non potrà accadere alla velocità desiderata tramite strumenti democratici”.
La commemorazione
L’11 settembre di 46 anni fa i militari spodestarono il presidente regolarmente eletto nel 1970, Salvador Allende, per sostituirlo con il generale Augusto Pinochet. I carri armati invasero le strade di Santiago e il Palazzo presidenziale,venne circondato. Allende non scappò, ma decise di non consegnarsi. Prima di morire, probabilmente suicida, rivolse un celebre discorso al suo popolo. “Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano”. Dietro al golpe, la mano americana: “Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo”, ebbe a dire l’allora segretario di Stato Henry Kissinger. Dopo la morte di Allende, Pinochet prese il potere e instaurò una dittatura che durò fino al 1990. Vennero torturati a migliaia. E incalcolabile è il numero delle persone che vennero fatte sparire nel nulla. Augusto Pinochet è morto d’infarto a Santiago nel 2006, a 91 anni. Da uomo libero.

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